Policlinico sassarese, buco da 35 mln: futuro in mano al giudice fallimentare

È stata rinviata a lunedì 17 dicembre la decisione del giudice fallimentare sul futuro del Policlinico sassarese, la casa di cura privata cui la Regione, poco più di un mese fa ha revocato l’accreditamento, e che ora rischia la chiusura e il licenziamento di 200 dipendenti. La ciambella di salvataggio per il Policlinico si chiama Habilita, società del gruppo Rusconi pronta a rilevare l’ospedale di viale Italia e a investire oltre 20 milioni di euro per mettere le strutture a norma di sicurezza e rilanciare l’offerta dei servizi.

Il piano di rientro dei 35 milioni di euro di debiti accumulati negli anni è sulla scrivania del giudice dalla scorsa settimana. Fondamentale è anche la disponibilità dichiarata dall’assessorato regionale alla Sanità a concedere un nuovo accreditamento ad Habilita a fronte di interventi di messa in sicurezza urgente degli ambulatori. Il nuovo accreditamento sarebbe appunto parziale e riattiverebbe solo le visite specialistiche, sempre in convenzione con il
sistema sanitario regionale. Per il riaccreditamento anche delle sale operatorie e quindi dei reparti di degenza sarà invece necessario un intervento di ristrutturazione più pesante e costoso, ma che il gruppo Rusconi ha già pianificato.

Intanto i segretari territoriali dei sindacati Fp Cgil, Paolo Dettori, Cisl Fp, Antonio Monni, e Uil Fpl, Augusto Ogana,
hanno invitato il sindaco di Sassari ha convocare una seduta del Consiglio comunale allargata ai sindaci e alle amministrazioni della Rete metropolitana, “così da produrre un documento politico di forte rivendicazione, a difesa dell’intero territorio e di una struttura privata che a tutti gli effetti andava incontro ai bisogni di salute dei cittadini,
sostituendosi in termini complementari al sistema pubblico”, spiegano i sindacati.

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