Pili (Pdl): “600 detenuti mafiosi in arrivo in Sardegna”

Seicento mafiosi sono pronti a sbarcare in Sardegna, il 50% dei 41 bis dislocati nelle carceri italiane mentre il sistema penitenziario sardo è al collasso, mancano 1.000 agenti nell’organico. La denuncia è del deputato Mauro Pili (Pdl) e del segretario regionale dell’Ugl Penitenziari, Salvatore Argiolas. Davanti a Buoncammino hanno tenuto una conferenza stampa sulla situazione carceraria nell’isola, con il 40% di sovraffollamento. “Il Ministero deve bloccare il processo scellerato di trasformazione della Sardegna in una Caienna dove si scarica il 50% dei capi mafia – ha detto Pili firmatario di una interrogazione parlamentare -. Il Ministero ha allestito sia sul nuovo carcere di Uta che su Sassari nuove celle per 41 bis, 100 a Uta, 100 a Bancali a Sassari e 90 a Nuoro. Tempio e Oristano si apprestano a essere trasformati in carceri di alta sicurezza, due bracci sono già stati predisposti e arriveranno 125 detenuti mafiosi a Oristano e altrettanti a Tempio Pausania. Un quadro smentito più volte, ma confermato dai dati e nella realizzazione delle stesse celle”. Al centro della polemica le conseguenze per l’isola delle ultime decisioni assunte dal Ministero della Giustizia, sia sul personale, che sulla gestione delle carceri. Sono tre le emergenze: “I mille e oltre dipendenti in meno in relazione alle nuove e vecchie carceri – ha spiegato Argiolas – in base ad uno studio elaborato dall’Ugl l’esigenza è di 2.270 unità rispetto alle 1.168 attuali. Poi c’é il sovraffollamento e la destinazione in Sardegna di 600 detenuti mafiosi, di cui 300 41 bis”. Sabato è atteso in Sardegna uno dei vertici nazionali dell’Amministrazione penitenziaria: “Annuncerà la chiusura di Iglesias e Macomer – afferma Argiolas – auspichiamo intanto che il Ministero ci ripensi”.

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