Stavano pescando nelle acque del parco nazionale dell’Asinara e quando sono stati fermati dal Corpo forestale si sono rifiutati di fornire i documenti e hanno minacciato gli agenti. Un 62enne di Porto Torres e il figlio 39enne residente a Sorso rischiano sanzioni per oltre ottomila euro e sono stati denunciati per pesca subacquea e “introduzione di mezzo distruttivo o di cattura” all’interno dell’area protetta. Al termine dell’operazione i fucili subacquei e l’attrezzatura da pesca sono stati messi sotto sequestro.
La pattuglia li ha sopresi mentre praticavano la pesca subacquea nelle acque tra cala Trappo e Portu Mannu della Reale, che avevano raggiunto con la loro imbarcazione a motore nonostante i divieti. L’operazione del Corpo forestale non è sttaa semplice per la dura reazione di padre e figlio, i due pescatori abusivi che già in passato avevano commesso illeciti analoghi. “Le sanzioni previste per le violazioni contestate ammontano, nel complesso, a 8mila euro – spiegano dal Corpo forestale – oltre alla contestazione per minaccia a pubblico ufficiale e intralcio alle attività di accertamento dei fatti, all’uomo alla guida della barca è stata contestata inoltre anche la navigazione in area marina protetta, che prevede una sanzione pari a circa 330 euro”.
L’operazione è la quarantesima dall’inizio dell’anno da parte degli agenti in collaborazione col Parco dell’Asinara per proteggere gli oltre 100 chilometri di coste dell’area protetta. Il Corpo forestale invita i cittadini a segnalare eventuali illeciti commessi in mare al numero di emergenza 1515.