Perquisite le case di quattro attivisti. “Cercavano armi, ma non c’era nulla”

Quattro attivisti politici dell’area anarchica, tra i 30 e i 40 anni residenti tra Nuoro e Sassari, sono stati sottoposti a perquisizioni nelle loro abitazioni martedì scorso da parte della Digos e dei carabinieri. Lo rende noto con una comunicazione sulla propria pagina Faceobok, l’associazione Libertade. “Ci siamo svegliati insieme a loro, alle sette del mattino gli agenti davano iniziò alle perquisizioni per cercare armi ed esplosivi e finivano qualche ora dopo con verbali in cui si dava atto di non aver trovato ‘nulla’ – si legge nella nota -. L’articolo del 41 Tulps consente agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria di procedere alle perquisizioni di propria iniziativa e senza l’autorizzazione di un magistrato, laddove si ravvisi il pericolo di detenzione di armi ed esplosivi. Tale potere è giustificato dall’imminente pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

L’associazione, nel sottolineare che non sarebbe stato trovato nulla di irregolare nelle abitazioni dei quattro attivisti commenta: “La repressione è anche intimidazione, costante pressione affinché chi lotta si trovi costretto ad abbandonare. Libertade nel diffondere tali avvenimenti solidarizza con gli attivisti sottoposti a perquisizione”.

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