Pastori beffati per il mais ammuffito: battaglia legale finita, sì ai risarcimenti

Potranno finalmente ottenere il risarcimento i circa 180 pastori che nel 2013 erano stati beffati dopo la scelta di acquistare all’estero il mangime per il bestiame, arrivato poi deteriorato e di fatto inutilizzabile al porto di Oristano a bordo di una nave turca. Dopo anni di battaglie legali, la società di import ed export Delva Corporation, con sede a Malta, che si era occupata dell’affare, ha avuto ragione in tribunale e ora sta provvedendo a risarcire gli allevatori.

La vicenda risale alla fine del 2013. Nel mese di novembre un gruppo di allevatori, guidati da un mediatore locale di Arborea, aveva deciso di acquistare all’estero, in Moldavia, il mangime per il proprio bestiame: la grave crisi economica e i prezzi da capogiro che pagavano per il prodotto venduto in Sardegna li aveva infatti convinti a tentare un’altra strada per poter risparmiare. Nonostante il prezzo di acquisto – quasi 900 mila euro in totale – lo sdoganamento e il trasporto, quella partita di mais avrebbe permesso agli allevatori di risparmiare parecchio su ogni quintale di prodotto. Ma l’operazione non andò come previsto. La nave Erdogan Senkaya, battente bandiera turca, con a bordo 1.948 tonnellate di mais, era partita dal porto di Reni, in Ucraina, il 28 novembre di sei anni fa. La prima tappa a Malta per lo sdoganamento della merce, prassi che ha permesso ai pastori un discreto risparmio, poi la rotta verso la Sardegna, nel porto di Oristano. Ma poco prima dell’arrivo la Guardia di finanza intercettò l’imbarcazione, già coinvolta in un episodio simile in precedenza. Dopo l’arrivo in porto e i controlli la scoperta: il mais era completamente ammuffito e inutilizzabile. La nave fu posta sotto sequestro, il carico smaltito e gli allevatori rimasero con un pugno di mosche in mano: qualcuno di loro era arrivato a pagare anche cinquemila euro.

Il titolare della società maltese Delva Corporation, che si era occupata dell’affare, Stefano Detassis, aveva subito chiarito che il carico di mais era sano e tutte le certificazioni erano in regola, quando è partito dal porto di Reni. E lo era pure a Malta, dove furono effettuate le operazioni di sdoganamento, ma al porto di Oristano le condizioni erano pessime. Secondo Detassis il mangime era stato contaminato dall’acqua imbarcata dalla nave turca. E alla fine la battaglia legale gli ha dato ragione.

Così in questi giorni la società ha inviato la tanto attesa comunicazione agli allevatori beffati. ‘Dopo alcuni anni di battaglie legali nei confronti dell’assicurazione siamo lieti di informarvi che abbiamo finalmente ottenuto il risarcimento assicurativo e siamo pronti a rifondere la somma da voi versata nel dicembre 2013, più uno 0,5 per cento di interesse bancario annuo’.

Marzia Piga

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