Ospedali Aou, reparti chiusi per Covid. Protesta dei pazienti: “Scelta assurda”

“Sconcerto, preoccupazione, ansia e depressione per una decisione che mette ai margini una larga fetta di pazienti. Vivono la condizione di abbandono mentre l’intera organizzazione sanitaria in Sardegna presenta gravi carenze proprio nella strategia contro il Covid-19. Così si aggiungono problemi ai cittadini già duramente colpiti dalla paura di non riuscire più ad avere le cure di cui hanno diritto”.

Lo affermano in una dichiarazione congiunta le associazioni Socialismo diritti riforme, Fidapa Cagliari, Mai più sole contro il tumore ovarico, Adiconsum Sardegna, Lilt e Cittadinanzattiva Sardegna – Tribunale del Malato con riferimento alla sospensione per 15 giorni (fino al 9 novembre), annunciata dall’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, delle attività programmate delle chirurgie e dei reparti di dermatologia, reumatologia, allergologia e immunologia clinica del Policlinico e del San Giovanni di Dio.

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“Il fatto che vengano garantite le urgenze, le attività non differibili e quelle verso i pazienti oncologici – sottolineano le associazioni – non tranquillizza chi vive con sofferenza patologie invalidanti che, se non costantemente monitorate, possono degenerare e avere gravi ripercussioni nella vita familiare e lavorativa. Sappiamo che molti pazienti, dopo il periodo del lockdown, avevano ripreso le visite specialistiche solo da poche settimane avendo dovuto affrontare forti disagi. Con la sospensione di 15 giorni, le persone dovranno ricorrere alle strutture private con un aggravio di spese in un momento in cui le attività economiche, specialmente quelle private sono fortemente in crisi. Non vogliamo sottovalutare il peso sulle strutture ospedaliere del Covid-19 – concludono -, ma ci sembra assurdo che non si riescano a gestire in sicurezza gli altri reparti”.

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