Orune, allevatore ucciso a coltellate. L’autospia: fendente mortale al collo

Si terranno stamattina a Orune i funerali di Mauro Antonio Carai, 74 anni, l’allevatore ucciso a coltellate sabato nelle campagne del paese a venti metri di distanza dalla statale 389. Una morte violenta quello dell’allevatore colpito con diversi fendenti, tra i cinque e i dieci uno dei quali ha reciso l’arteria del collo. Sono solo alcuni dettagli sull’autopsia eseguita ieri a tarda sera nell’ospedale San Francesco di Nuoro dall’anatomopatologo Vindice Mingioni che ha chiesto alcuni mesi di tempo per gli esami istologici che potranno chiarire anche l’ora esatta di morte. L’assassino lo ha colpito con rabbia più e più volte.

Resta da capire se sia stato un omicidio d’impeto come sono propensi a pensare gli inquirenti o se ci sia dell’altro, magari un movente legato al mondo delle campagne. Carai, sette figli e diversi nipoti, viene descritto da tutti come un uomo tranquillo tutto casa e lavoro. L’uomo sabato sera non è rincasato all’ora di cena ed è stato trovato intorno alla mezzanotte dal figlio che lo stava cercando. Era riverso in una pozza di sangue a pochi passi dalla sua Punto a fari spenti e senza chiavi che non sono mai state ritrovate, come anche il suo cellulare. Nell’auto nessun segno di colluttazione o macchie di sangue. I carabinieri del Reparto operativo di Nuoro e della Compagnia di Bitti, indagano a tutto campo nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo. Uno dei quesiti chiave è se Carai sia stato colpito nel punto in cui è stato trovato o se è arrivato li vicino alla statale per cercare di salvarsi chiedendo aiuto. Qualche risposta potrebbe arrivare dagli esiti dell’esame autoptico.

 

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