Un’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio un intero territorio. Cominciata ufficialmente il 4 marzo scorso con l’ordinanza del sindaco Guido Tendas che vietava l’uso per scopi potabili e alimentari dell’acqua distribuita dalle condotte di Abbanoa, ieri è stato anche il giorno del blitz dei Nas che hanno controllato i locali del centro storico per vigilare sul non utilizzo dell’acqua per scopi alimentari.
Per disporre l’eventuale revoca dell’ordinanza bisognerà attendere, infatti, l’esito delle analisi che la Asl 5 farà eseguire sui campioni prelevati in nove distinti punti distribuiti su tutto il territorio comunale.
E ieri è tornata in azione anche l’autobotte della Protezione civile che ha fatto tappa a Massama e a Nuraxinieddu e poi in città nei quartieri di Torangius, del Sacro Cuore e nel piazzale San Martino.
Oltre Oristano, lo stesso problema riguarda anche altri tre Comuni che dipendono da Abbanoa, Ghilarza, Flussio e Tinnura e due Comuni, Bonarcado e Paulilatino, che invece gestiscono direttamente il servizio idrico.