È rimasta per ore chiusa in uno stanzino, separata dal resto dei familiari della vittima. La mamma della ragazzina condannata per l’omicidio di Manuel Careddu, non ha rilasciato dichiarazioni. È uscita velocemente dal Tribunale dei minori di Cagliari, accompagnata dall’avvocato della figlia, Giancarlo Frongia. Già nella requisitoria la procuratrice generale Anna Cau aveva sottolineato la posizione pesante della giovanissima: “se non ci fosse stata lei e quel suo debito di poche centinaia di euro per una partita di droghe leggere, il diciottenne sarebbe ancora vivo”, queste in sintesi le dichiarazioni dell’accusa.
La madre di Manuel dopo la sentenza: “Sedici anni sono pochi, sono delusa”
A nulla sono servite le scuse rivolte dall’imputata durante il processo alla famiglia di Manuel. Annuncia già l’impugnazione della condanna in appello l’avvocato del secondo adolescente imputato. “Abbiamo ottenuto meno del minimo, ma ora leggeremo le motivazioni e di sicuro, almeno per quanto mi riguarda, andremo in appello – dice il legale Gianfranco Siuni – Riteniamo di poter dimostrare che per il mio assistito non ci fosse premeditazione”.
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