Omicidio Manuel, oggi la sentenza. Chiesto l’ergastolo per due imputati

È attesa per le 15, in tribunale a Oristano, la sentenza del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne ucciso a colpi di piccozza e di badile la notte dell’11 settembre 2018 sulle sponde del lago Omodeo perchè pretendeva il pagamento di una piccola partita di droghe leggere, circa 400 euro. La giudice per l’udienza preliminare Silvia Palmas si è ritirata in camera di consiglio per decidere la sorte dei tre imputati, tutti ventenni: Christian Fodde, indicato come l’autore materiale del delitto, Riccardo Carta, il giovane sul cui terreno di famiglia sarebbe stato ucciso e sepolto temporaneamente Manuel, e Matteo Satta, accusato di aver fatto sparire i cellulari del ‘branco’ per creare un alibi al gruppo di giovanissimi.

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Devono rispondere di omicidio premeditato pluriaggravato, occultamento e soppressione di cadavere. La procura ha chiesto la condanna all’ergastolo per Fodde e Carta, 30 anni di carcere invece per Satta. Anche oggi in tribunale ci sono la mamma e il papà della vittima. Prima della camera di consiglio, hanno parlato per le repliche i difensori degli imputati e gli avvocati di parte civili, a seguire le controrepliche del procuratore Ezio Domenico Basso. È il secondo processo per il delitto del lago: il tribunale dei minori di Cagliari ha già condannato a 16 anni di reclusione i due ragazzi, complici secondo l’accusa di Fodde, Carta e Satta, che all’epoca dei fatti non avevano ancora compiuto 18 anni. L’unica ragazza del ‘branco’, a cui Manuel aveva ceduto l’hascish, era la fidanzata di Fodde.

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[Nella foto: Christian Fodde]

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