Omicidio Dore, si cerca Dna dell’assassino sullo scotch che avvolgeva la vittima

Una nuova perizia, affidata dal Pm della Dda Danilo Tronci al professor Ernesto D’Aloia – il perito nominato stamani in aula dal giudice della Corte D’Assise di Nuoro – per esaminare tutto il nastro che avvolgeva la vittima e che si trova custodito nella sede della Polizia scientifica di Roma. Nuovo colpo di scena oggi al processo a carico di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi ritenuto il mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto a Gavoi nel marzo 2008. La Scientifica – ha spiegato il presidente della Corte d’Assise di Nuoro, Antonio Luigi Demuro – “dovrà consegnarlo urgentemente all’Istituto di Medicina legale di Cagliari per accertare se vi siano altre tracce genetiche”. Un esame che richiederà almeno altri 40 giorni di tempo e che quindi allungherà notevolmente i tempi del processo – aggiornato a giovedì 2 ottobre – che solo qualche settimana fa sembrava avviato alle battute finali. L’udienza di questa mattina era iniziata con la nomina del perito, il prof. D’Aloia, responsabile dell’Istituto di Medicina Legale di Cagliari, che dovrà comparare il Dna dell'”ignoto”, trovato sullo scotch che avvolgeva la vittima, con quello del padre del supertestimone al processo Stefano Lai.

La super perizia era stata decisa nell’udienza scorsa, su richiesta dei difensori di Rocca, che avevano commissionato una perizia di parte al biologo specialista in Genetica medica a Cagliari, Andrea Maludrottu, i cui risultati riaprivano altri scenari: l’esperto aveva stabilito che il Dna dell'”ignoto” ricavato dal nastro di pacco che avvolgeva la mano sinistra della casalinga uccisa apparterrebbe tra il 95 e il 98% ad un consanguineo di Antonio Lai, padre del supertestimone Stefano, ma non apparterrebbe a quest’ultimo. Il tentativo della difesa è quello di screditare la famiglia del supertestimone che aveva raccontato la confessione dell’amico Pierpaolo Contu (già condannato in primo e secondo grado come esecutore materiale del delitto) di essere stato coinvolto nell’omicidio. Il perito consegnerà alla Corte il risultato della comparazione tra il Dna di Lai e quello di “ignoto” il 26 ottobre.

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