Omicidio Dore, il presunto killer tentò il suicidio. Rocca dal carcere: “Sono innocente”

L’avvocato Angelo Manconi ha incontrato oggi a Buoncammino Francesco Rocca, il dentista di 43 anni di Gavoi in carcere da due giorni con l’accusa di aver organizzato l’uccisione della moglie Dina Dore, avvenuta cinque anni fa.

Manconi ha trovato un uomo distrutto, colpito da un’accusa che ancora lo sciocca: quella di aver commissionato cinque anni fa l’omicidio della moglie, mamma da appena 8 mesi, promettendo al sicario 250mila euro che non avrebbe mai pagato.

“In cella con altri detenuti, Rocca – spiega l’avvocato – non si sarebbe mai aspettato di finire nel registro degli indagati con un’accusa così infamante.” Sulle telefonate e gli sms all’amante intercettati dagli investigatori Rocca dice di essersi trattato di uno sfogo per un rapporto che ormai non funzionava più. Ad incastrarlo – secondo l’ordinanza di custodia cautelare – c’é però la confessione fatta dal presunto killer ad un amico e poi arrivata agli investigatori. Il ragazzo frequentava la casa e di tanto in tanto faceva alcuni lavoretti per conto del capofamiglia. “Perché mi accusa di una cosa così mostruosa?”, si chiede Rocca parlando con il suo legale.

Tra le notizie trapelate oggi anche quella relativa a Pierpaolo Contu, il giovane di 23 anni accusato di essere uno dei due esecutori, che  subito dopo il fatto avrebbe tentato di togliersi la vita. L’amico fidato a cui avrebbe raccontato il terribile gesto lo avrebbe infatti trovato in casa dentro la vasca con il phon in mano pronto a darsi una scarica elettrica.

In queste ore intanto si cerca anche un secondo uomo che avrebbe partecipato all’uccisione Le tracce biologiche trovate sul nastro che avvolgeva la vittima appartengono a qualcuno che ancora non é stato rintracciato.

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