Il Gup del tribunale dei minori di Sassari ha accolto la richiesta di rito abbreviato, condizionato all’audizione di cinque testimoni, presentata dall’avvocato Gianluigi Mastio, difensore di Pierpaolo Contu, il giovane di 23 anni accusato di essere il killer di Dina Dore, la donna uccisa nel garage della sua casa il 26 marzo 2008 a Gavoi, in provincia di Nuoro. Il mandante del delitto sarebbe il marito della vittima, Francesco Rocca, a giudizio in Corte d’Assise a Nuoro. Il processo è stato rinviato al 19 novembre per l’audizione dei testimoni ammessi dal giudice. Si tratta di cinque testimonianze importanti per la posizione dell’imputato – che all’epoca dei fatti aveva 17 anni – perché secondo la difesa, dimostrerebbero l’inattendibilità di alcuni testimoni chiave dell’accusa, e smonterebbero in parte alcuni passaggi della ricostruzione del delitto e delle indagini successive condotte dalla Dda con la Squadra mobile di Nuoro e di Sassari. Pierpaolo Contu, in carcere dallo scorso 28 febbraio, sinora ha scelto la strada del silenzio. Le uniche parole sul caso Dore le aveva pronunciate diversi mesi fa, quando ancora non era iscritto sul registro degli indagati, ma era stato sentito in qualità di semplice persona informata sui fatti. Del giorno dell’omicidio, in ogni caso, non ha mai ricordato nulla: né dove si trovava, né con chi. Solo un generico ricordo legato al fatto che stava lavorando nell’officina del padre.
Travolta mentre attraversava sulle strisce a Quartucciu, grave donna di 35 anni
Stava attraversando la strada in via Segre a Quartucciu, vicino al centro commerciale Le vele, quando è stata…