Omicidio a Sassari, il nipote ha ucciso la zia e ha vagato da solo tutta la notte

Dopo l’ennesima richiesta di soldi, la zia gli ha sbattuto in faccia la sua condizione di sbandato, hanno litigato, le urla sono state sentite anche dai vicini. Al culmine della rabbia ha preso un vaso di vetro e l’ha colpita mortalmente alla testa. Salvatore Usai, di 36 anni, che compirà fra poco, sassarese, disoccupato, con alcuni piccoli precedenti per droga e una sfortunata esistenza da sbandato, è l’assassino di Bonaria Sanna, di 80, la zia con cui viveva in via Torres, nel quartiere di San Giuseppe a Sassari, trovata morta all’interno del suo appartamento al secondo e ultimo piano di una palazzina all’angolo con via Genova.

L’uomo – hanno spiegato questa mattina gli inquirenti in una conferenza stampa – ha confessato dopo ore di interrogatorio. Davanti al procuratore Paolo Piras, al sostituto Giovanni Porcheddu, titolare delle indagini, e all’avvocato Maurizio Serra, suo legale di fiducia, ha ceduto al pressing degli investigatori guidati dal capo della Mobile, Bibiana Pala. Ora si trova nel carcere di Bancali, a Sassari, a disposizione della magistratura.

L’omicidio è avvenuto all’una di notte fra giovedì e venerdì, poi il nipote si è cambiato, ha cercato di pulire la scena del delitto, ha infilato tutto in una busta di nylon, è uscito da casa, ha gettato gli stracci e l’arma del delitto, un vaso, in un cassonetto ed ha vagato per la città. Alle 8 del mattino si è presentato a casa della madre: la vittima Bonaria Sanna e sua sorella dovevano andare alla Caritas per ritirare il pacco degli alimenti. Salvatore Usai ha però spiegato a sua madre che la zia gli aveva chiesto di fare la fila per lei, lasciando intendere che, forse, li avrebbe raggiunti.
Salvatore Usai all’ora di pranzo è rientrato a casa della zia ed ha chiamato il 118: “Presto, venite, mia zia è caduta e ha
battuto la testa”, ha detto, e quindi ha anche allertato una giovane che vive al primo piano della palazzina con i genitori.

L’equipe sanitaria ha constatato che la donna era morta, ma ha potuto accertare anche che il decesso era avvenuto molte ore prima, almeno 12, dalla prima analisi del medico legale Salvatore Lorenzoni, la cui ricostruzione coincide col racconto degli abitanti della zona che, all’una di notte hanno sentito le urla di zia e nipote e poi il silenzio assoluto.

Il racconto di Salvatore Usai è stato subito considerato poco credibile, l’uomo è stato portato così in questura e messo sotto torchio. A tarda sera ha confessato e ha accompagnato gli inquirenti a recuperare il vaso usato per uccidere l’anziana parente, ed i suoi abiti sporchi di sangue con gli stracci usati per pulire il pavimento.
L’uomo è in stato di fermo nel carcere di Sassari. Lunedì il gip stabilirà la misura cautelare. Sempre lunedì il medico
legale effettuerà l’autopsia nell’Istituto di Patologia forense dell’Università di Sassari. Dovrà anche capire con quanti colpi Bonaria Sanna è stata massacrata.

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