Omicidi e attentati in Ogliastra, otto a processo a Cagliari

Dovranno comparire tutti davanti ai giudici della Corte d’Assise per rispondere di una lunga scia di omicidi e rapine compiuti in Ogliastra negli ultimi 17 anni. Il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Danilo Tronci per gli otto imputati che la Direzione distrettuale antimafia ritiene responsabili di cinque omicidi e una serie di rapine e attentati. Tra i vari reati spicca l’assalto del settembre 2004 alla santabarbara di Capo Ballavista, ad Arbatax, che fruttò con un bottino di armi da guerra sottratte all’Esercito.

Il 20 settembre compariranno dunque davanti alla Corte d’Assise di Cagliari i fratelli Angelo e Cesare Balzano, di Arzana, e i compaesani Giangiuseppe Ferrari e Luigi Piras, quindi Andrea Agus, di Lanusei, Paolo Mulas e Armando Mameli, entrambi di Tertenia, e Salvatore Mereu, di Tortolì. Secondo la ricostruzione della Dda, durante l’assalto al deposito di armi di Capo Ballavista uno dei banditi, Marco Ferrai, morì per cause mai chiarite. I suoi genitori, Nino Ferrai e la moglie Mariangela Bagnoni, vennero uccisi dopo pochi mesi – a dicembre del 2004 – proprio perché stavano investigando per scoprire le ragioni della scomparsa del figlio. Indagando poi sui vari episodi, i carabinieri del Nucleo investigativo di Nuoro e il pm Tronci hanno ricostruito le trame che hanno portato agli omicidi di Lino Perotti e Angelo Tangianu, oltre che dello stesso Marco Ferrai, e di una sfilza di rapine e attentati contro una società specializzata nella raccolta e nel conferimento dei rifiuti – a tre imputati viene contestata l’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Contestati, a vario titolo e a ciascuno per le proprie responsabilità, anche la detenzione illegale di armi e l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

 

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