Nuoro, tensione e lacrime in aula nel processo per abusi sessuali

Un’udienza durata quattro ore per otto testimonianze cariche di tensione, ieri in tribunale a Nuoro, nel processo a porte chiuse contro il coach di pallamano Roberto Deiana, 44 anni, accusato di abusi sessuali da due sue
ex giocatrici, una giovane straniera e una ragazza di Sassari.
Le due atlete, minorenni all’epoca dei fatti, avevano denunciato l’allenatore perché, a loro dire, le avrebbe molestate in diverse occasioni di trasferte nella Penisola, dal 2011 al 2013.

Gli otto testi – quattro atlete, tre mamme e un allenatore – chiamati dal Pm Giorgio Bocciarelli, hanno raccontato le confidenze delle due ragazze, in particolare della giovane straniera. Confidenze a cui si sarebbero lasciate andare dopo che la ragazza straniera era stata allontanata dalla squadra da Deiana, cioè all’inizio del 2013.

L’esame in aula è stato molto tormentati: alcune delle atlete sentite sono anche scoppiate in lacrime. Delle tre mamme che hanno deposto davanti al collegio dei giudici – presidente Giorgio Cannas, a latere Tommaso Bellei e Sara Perlo – due erano le madri delle stesse atlete accusatrici. Anche loro hanno confermato che le ragazze hanno parlato degli abusi solo dopo la fine dell’impegno sportivo con Deiana e mai durante.
Le carte della vicenda giudiziaria, in mano al Pm, parlano anche di alcuni messaggi via Facebook e di qualche messaggio audio alla ragazza straniera. “Perché mi baci sul collo?”, questa, secondo l’accusa, una delle frasi compromettenti pronunciate dalla giovane nei confronti del coach in occasione di un allenamento nel campo scuola di Nuoro.

Il legale di Deiana, l’avvocato Francesco Lai, ha sostenuto che la conversazione sarebbe stata artefatta dalla giovane e l’allenatore ha sempre negato ogni addebito: “E’ la vendetta di una mia ex giocatrice perché ho deciso di allontanarla dalla squadra”, ha ripetuto dall’inizio dell’inchiesta.
L’udienza è stata aggiornata al 21 giugno quando verrà sentito l’ultimo teste del Pm, poi toccherà ai testi della
difesa.

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