Niente luminarie natalizie a Quartu, Delunas: “È colpa dei commercianti”

A Quartu non ci sono luminarie natalizie e il sindaco Stefano Delunas si sfoga: è colpa dei commercianti che non si sono organizzati. Il primo cittadino aggiunge che se avesse avuto fondi a disposizione li avrebbe dati “alle tante famiglie indigenti presenti in città, avrei finanziato le conferenze vincenziane, le caritas cittadine, le associazione di volontariato sociale e le parrocchie che conoscono bene i bisognosi . Soprattutto quelle famiglie che magari neanche si fanno vedere in assessorato ai servizi sociali per vergogna e dignità”.

Le strade quartesi, già in pessime condizioni, quest’anno non sono state abbellite neanche dalle luminarie natalizie e il caso è stato sollevato in Consiglio comunale da una mozione delle tre consigliere del gruppo “Oggi è domani”. Valeria Piras, Marcella Marini e Chiara Pili spiegano che si è trattato di “una mozione presentata per dispiacere e rabbia. Qualcuno ha cercato di far passare quest’atto come una richiesta ‘frivola’, ma non lo è. Non abbiamo citato solo le luminarie, ma degli eventi che avrebbero potuto portare un incremento all’economia della città, fatta di piccole attività”.

Durante la seduta mattutina le tre consigliere hanno chiesto chiarimenti all’assessora alle Attività produttive Lucia Baire e si dicono deluse: “L’assessore competente non ha parlato, non ci ha spiegato, ha parlato solo il sindaco, addossandosi colpe non sue: l’assenza, la mancanza di programmazione dell’assessorato e la non ricerca di sinergie con soggetti esterni come commercianti e associazioni. Metà dei consiglieri presenti in aula ha censurato l’operato dell’assessora, firmando e votando un documento congiunto”.

Stefano Delunas ha deciso di pubblicare su Facebook una lunga nota in cui dice che la colpa è dei commercianti che non si sono organizzati per abbellire la citttà. Negli anni scorsi l’avevano fatto, però in collaborazione col Comune. “Ohi ohi le luminarie a depidu. Le luminarie natalizie adesso le acquisto, faccio un mutuo, ci indebitiamo ancora di più e cosi faccio un cosiddetto ‘figurone’. Poi qualcuno pagherà prima o dopo”, scrive ironicamente il sindaco della terza città della Sardegna. “Quando un Comune non si può permettere di fare festa, di addobbare tutta la città e non solo le sole vie commerciali del nucleo del centro storico e quando ci sono da rispettare le norme e le leggi – aggiunge – ebbene la città rischia di apparire meno “festosa “e meno attraente rispetto alla Capitale della Sardegna. Meno male però che è Natale anche a Quartu e che il suo significato sia uguale per tutte le città sarde o della penisola”.

Per il primo cittadino sarebbe mancata la forza di volontà da parte dei commercianti di orgnanizzarsi per Natale e chiedere finanziamenti appositi. “La Regione sarda già da mesi aveva dato la possibilità ai consorzi di strada o ai consorzi delle vie commerciali di tutta la Sardegna di poter accedere ai finanziamenti regionali, per qualsiasi iniziativa commerciale e di attrazione turistica che anche per l’acquisto delle luminarie natalizie – spiega – il bando era riservato esclusivamente alle attività commerciali e produttive e non ai Comuni. Chi non ha fatto domanda alla Regione vuol dire che ha preferito investire soldi propri per attirare i clienti e pure i turisti. Voglio essere chiaro e schietto, rischiando ancora una volta di essere impopolare: le risorse che ha messo a disposizione la Regione sarda sono anche le nostre risorse che ci vengono prelevate dall’addizionale Irpef regionale. E quindi sono soldi nostri che potevano essere destinati alle attività commerciali se si fossero organizzate per tempo. Questo non è accaduto e avranno avuto le loro buone ragioni”.

Stefano Delunas affonda il colpo: “Adesso molti pretendono che il Comune si sostituisca alla Regione e qualche commerciante addirittura lo pretende come se fosse un diritto acquisito. Una volta forse, ma cosi non è con le nuove leggi ed i nuovi regolamenti”. Il sindaco di Quartu spiega che avendo risorse a disposizione le avrebbe dirottate verso gli indigenti. “Avrei cercato insomma di far passare un sereno Natale anche a costoro, col cibo che molti mangiano abitualmente in ristorante perché se lo possono permettere. A tavola, con la famiglia riunita e festosa almeno per il santo Natale, perché è questo il significato reale della nascita di Gesù Bambino”.

A proposito delle luci natalzie che addobbano le altre città, Quartu esclusa, ha aggiunto che sono “città dove appare tutto bello esteriormente e tutto sfavillante ma che poi nascondono nei palazzi abbandonati o negli scantinati tutta un’altra realtà. Viviamo in una società in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre di più poveri. Uno squilibrio sociale che io non voglio alimentare, ne esserne complice per un facile consenso elettorale che non mi serve. Ne ora e neanche nei prossimi anni a venire”.

In pieno clima natalizio Stefano Delunas non rinuncia all’ennesimo attacco contro gli ex amici del Pd, con cui ha tagliato i rapporti poco dopo la conquista della fascia tricolore nel 2015. “Se avessi voluto il consenso facile, avrei fatto la scelta, anni fa, di stare zitto e buono obbedendo agli ordini di scuderia e lasciando che continuassero a governare loro e limitandomi a tagliare nastri e a fare inaugurazioni. Ho preferito essere libero per cercare di governare i bisogni dei miei concittadini con trasparenza e legalità.  – conclude Delunas nella sua lunga nota – Chi mi da la forza? Proprio la fede in quel bambinello che rinascerà a breve e che guida le mie faticose 12 ore giornaliere e quelle dei miei assessori, tra mille problemi e mille emergenze. Buon Avvento a tutti”.

Marcello Zasso
(@marcellozasso on Twitter)

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