New York, nel Bronx un monumento ad Antonio Gramsci

Un monumento per Antonio Gramsci a New York, nel quartiere del Bronx. Non è una statua, ma una ‘cosa’ che, a vederla, potrebbe apparire un casolare costruito in mezzo a un parco da una persona sola. E’ fatto di legno e plexiglass e sembra tenuto assieme col nastro adesivo. A realizzarlo è stato – nell’ambito del progetto “Forest House” – un artista svizzero di 56 anni, Thomas Hischhorn. Sarà inaugurato proprio oggi, primo luglio.

Hischhorn è famoso per il suo lavoro incentrato su temi politici: usa materiali poveri per creare metafore su ingiustizie sociali, povertà, sul degrado del mondo. Secondo il New York Times, che ha dedicato un ampio articolo all’evento, il monumento potrebbe essere più rappresentativo della tenacia di Hischhorn che di quella Gramsci.

New York, Il monumento a Gramsci nel Bronx
New York, Il monumento a Gramsci nel Bronx

In effetti l’artista svizzero ce l’ha messa tutta per arrivare a poter costruire a New York un monumento dedicato a Gramsci. E alla fine ha incrociato il progetto “Forest House”, dal nome di una zona del Bronx che fino a qualche decennio fa era particolarmente pericolosa. Ora è diventata più sicura, ma il crimine e la povertà ci sono sempre.

La scelta di Forest House – una serie di palazzoni dove vivono 3.376 persone – è stata un omaggio a Gramsci e anche all’ideatore del progetto, Erik Farmer, un quarantatreenne che vive da sempre nel quartiere, e che si muove con energia su una sedia a rotelle elettrica dopo aver pero l’uso delle gambe in un incidente stradale quando era all’università. Farmer e i suoi colleghi hanno chiesto di leggere i lavori di Gramsci prima di approvare la proposta di Hischorn. E Gramsci li ha convinti.

Quindi sono cominciati i lavori. Con Hischhorn – un artista attivo nel mondo dell’arte più rarefatta, finanziata da miliardari in gallerie esclusive – impegnato a costruire il “casolare” sotto gli occhi degli abitanti del quartiere i quali, via via, hanno cominciato a sentire l’opera come una cosa anche loro. Alla fine dell’esposizione il monumento non sarà conservato ma smembrato e i suoi pezzi saranno distribuiti, tramite una lotteria, tra i cittadini di Forest house.

Ma dov’è Gramsci? Secondo il New York Times si può rilevare un’analogia tra il casolare e la carcerazione del filosofo sardo. E anche qualcosa che ha a che fare con l’approccio gramsciano alla politica. Certo. Ma forse c’è anche di più: il “casolare” alla periferia di New York, in un quartiere povero, come metafora della conquista delle “casematte del potere” da parte dei lavoratori.

Thomas Hirschorn
Thomas Hirschhorn

Questo è il quarto progetto di una serie dedicata da Hischorn ai suoi filosofi preferiti. Gli altri hanno celebrato Spinoza (Amsterdam, 1999), Deleuze (Avignone, 2000) e Bataille (Kassel, Germania, 2002). Tutti i monumenti sono stati costruiti in zone residenziali occupate da lavoratori, con la loro collaborazione e il loro consenso. Ma i motivi dietro la scelta dei luoghi, secondo Hischhorn, non sono di semplice beneficenza: vuole dimostrare il potere dell’espressione artistica che c’è in ognuno.

Nicolò Businco

 

 

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