Nascondevano esplosivo, armi e droga: sardi arrestati nel Lazio, preso ricercato

Cosa stessero pianificando in quel villino a Bracciano è al centro delle indagini dei carabinieri, ma di sicuro vista la ‘Santa Barbara’ che i militari hanno recuperato erano pronti a colpire. Munizioni, pistole, fucili, candelotti di esplosivo, giubbotti antiproiettile, ma anche tutto l’occorrente per camuffarsi e cinque chili di droga. È il materiale recuperato dai militari dell’Arma della Compagnia di Bracciano in un blitz portato a termine, alcuni giorni fa, in un villino alla periferia del centro cittadino.

In manette sono finiti un ventenne di origini sarde e Mauro Piras, 28 anni di Dorgali, ricercato dal 21 marzo dello scorso anno quando, approfittando di un permesso lavorativo, è evaso dalla casa di reclusione di Alghero dove stava scontando una condanna a quasi 30 anni per un cumulo di reati. I due devono rispondere di detenzione di droga, armi, esplosivi e arnesi da scasso. Il blitz dei carabinieri, coordinati dal capitano Alessandro Papuli, è scattato proprio a seguito di una indagine relativa allo spaccio di droga nella zona.

I militari hanno perquisito il villino recuperando complessivamente circa cinque chili di marijuana. L’ispezione è stata estesa anche a una specie di covo dove sono stati trovati: cinque pistole e tre fucili con numeri di matricola cancellati, una pistola giocattolo priva di tappo rosso, centinaia di cartucce, cinque candelotti di esplosivo in gelatina per un peso complessivo di oltre un chilo, un giubbotto antiproiettile, barbe finte, passamontagna, piedi di porco e un piccolo ariete artigianale – in gergo chiamato ‘marmotta’ – utile a scassinare gli sportelli bancomat.

Tutto il materiale è stato sequestrato e per i due si sono aperte le porte del carcere di Civitavecchia. Ma le indagini dei militari non si fermano. Sono in corso gli accertamenti per stabilire cosa i due stessero pianificando. Visti i reati commessi dal ricercato e l’esplosivo sequestrato non si può escludere che stessero programmando di far esplodere un bancomat, ma non si può nemmeno scartare l’ipotesi che stessero anche programmando rapine in banca o in abitazione. Accertamenti sono in corso anche sulle pistole e sui fucili sequestrati per verificare se siano state usati per commettere dei reati.

Ma.Sc.

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