Musicista escluso “perché israeliano”. Santa Teresa, stop al festival di Favata

Polemiche sul festival jazz ‘Musica sulle bocche’, appuntamento fisso dell’estate a Santa Teresa di Gallura. Dopo le accuse di discriminazione arrivate dall’artista Eyal Lerner, a suo dire escluso dal direttore artistico Enzo Favata “perché israeliano”, il festival è stato bloccato dalla Giunta comunale. In serata le scuse: “Parole fraintese”.

La vicenda si svolge sui social: tutto parte da un post pubblicato su Facebook da Lerner che accusa Favata di averlo escluso dalla manifestazione per la sua nazionalità nonostante il musicista ammetta che la sua candidatura sia arrivata fuori tempo massimo. Il riferimento è a un messaggio privato nel quale Favata affermerebbe che il festival boicotta artisti israeliani a causa dell’atteggiamento dello Stato a cui appartengono nei confronti dei palestinesi. Per Lerner un caso di “boicottaggio artistico”.

Parole che non sono passate inosservate, tanto da portare la Giunta comunale a bloccare temporaneamente il festival. L’ha fatto giovedì con una delibera firmata dal sindaco Stefano Pisciottu e indirizzata alla responsabile comunale della Cultura alla quale viene chiesto di “sospendere ogni attività volta alla realizzazione del festival in attesa delle necessarie e opportune valutazioni in merito alle decisioni da intraprendere”.

Sempre ieri in serata sono arrivate le scuse ufficiali da parte del festival con una lettera scritta proprio da Enzo Favata: “Intendo rivolgere le mie più sentite scuse a chiunque si sia ritenuto offeso e discriminato dalle mie parole espresse in un messaggio privato via Facebook, avvenuto alcuni giorni fa in risposta ad una richiesta di selezione artistica da parte di un artista israeliano, per il Festival che dirigo. Nel messaggio di carattere privato – sottolinea -, in cui informavo comunque che la programmazione era già chiusa da più di un mese, ho espresso una mia opinione, inopportuna e infelice in quel contesto, che è stata erroneamente interpretata come una discriminazione. Questa interpretazione è del tutto infondata e non è in linea né con la mia posizione istituzionale, né con la mia filosofia artistica da sempre aperta al dialogo tra differenti culture, conosciuta e documentata in tanti anni di carriera artistica internazionale. Sono veramente addolorato delle accuse che mi vengono rivolte, perché da sempre ho operato contro ogni forma di discriminazione. Le scuse sono anche estese a tutti gli sponsor e le istituzioni che supportano il Festival, che ha sempre comunicato in 19 anni di attività, il messaggio della convivenza pacifica e del rispetto di tutti attraverso la musica. Per questo motivo il musicista Eyal Lerner è invitato formalmente a partecipare al Festival con un suo spettacolo, in segno di pace e fratellanza”. Problema risolto?

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