“Dal mare la politica è lontana, lontanissima. Quello è stato il più grosso sbaglio della mia vita, mi sono lasciato abbindolare, è stato il mio più grosso errore. Ma quando me ne sono reso conto mi sono tirato indietro.
Avevo accettato la candidatura, però una volta capito l’andazzo me ne sono andato di corsa. Di vittorie ne ho tante nel palmares, sono un recordman anche in questo: il primo a essersi dimesso mentre in tanti, tanti altri sono rimasti”. È questo uno dei passaggi dell’intervista al velista Andrea Mura, l’ex deputato del M5S espulso lo scorso anno dal Movimento. Lo sportivo si racconta in una intervista a La Nuova Sardegna.
Aveva fatto il giro d’Italia la storia di Mura. Per un gioco del destino messo sotto accusa da Ugo Cappellacci, uno che è stato campione di assenze quando era consigliere regionale. Risultò che Mura partecipava a una seduta al mese. Il velista si era difeso dicendo che erano gli accordi dentro M5s. Invece lo scaricarono tutti: dall’allora coordintore sardo dei Cinque Stelle, Mario Puddu, al capo politico Luigi Di Maio. “Sono sempre stato in silenzio – ha detto Mura -, dall’anno scorso non avevo più il piacere di raccontare e raccontarmi, dopo tutti gli attacchi che ho subito. Sono rimasto in attesa di poter parlare delle imprese che ho in mente e adesso è il momento. Ancora il
programma e i progetti non sono definiti, ma ci sto lavorando”. Mura parlò di “linciaggio mediatico”
(ANSA).