Almeno mille persone in fila per effettuare il tampone nell’aula magna delle scuole medie di Orune, il paese del Nuorese dove l’impennata di positivi al Covid-19 ha fatto scattare una sorta di lockdown attenuato: chiusi bar e ristoranti, uscite da casa solo per comprovate necessità, apertura delle scuole posticipata al 5 ottobre. Il sindaco ha quindi chiesto e ottenuto dall’Ats lo screening di massa sull’intera popolazione. Oltre 700 i test già effettuati da una squadra di professionisti arrivati da Cagliari e coordinati dal dirigente del servizio di Igiene pubblica di Nuoro e Lanusei, Ugo Stocchino. L’attività va avanti fino a sera con gli ultimi tamponi a studenti e lavoratori che rientrano a Orune paese da altre sedi.
Previsto tra domani e dopodomani anche lo screening a domicilio dei disabili e degli anziani, fino ad arrivare a testare tutti i 2.300 abitanti del paese. I tamponi effettuati oggi saranno processati al Policlinico di Monserrato e l’esito sarà disponibile domani sera. “Siamo molto soddisfatti di come ha risposto la popolazione a questa nostra iniziativa – commenta all’Ansa l’assessora alle Politiche sociali, Maria Rosaria Chessa -, ma devo ringraziare anche i professionisti che con abnegazione stanno effettuando i test. Siamo i pionieri in Sardegna di questo screening di massa, ma la situazione a Orune è davvero preoccupante: saremo più tranquilli solo domani, quando avremo una fotografia della situazione reale. A quel punto possiamo intervenire con l’isolamento dei positivi per preservare tutti gli altri”.