Il Microcitemico di Cagliari rischia un nuovo accorpamento, dopo quello di luglio 2015, quando l’ospedale pediatrico è stato inglobato nell’azienda Brotzu, di cui fa parte anche l’Oncologico. Adesso c’è la possibilità che la struttura di via Jenner venga assorbita dall‘Aou, l’azienda mista ospedaliero-universitaria che gestisce il Policlinico di Monserrato. L’ipotesi organizzativa preoccupa ThalassAzione, l’associazione dei talassemici che prende posizione attraverso una nota firmata dal presidente regionale Matteo Pusceddu.
“Esprimiamo la nostra grande preoccupazione – si legge – riguardo le intenzioni di accorpamento del Microcitemico ‘Antonio Cao’ all’interno dell’Aou. Non ci sono chiare le motivazioni di tale spostamento, deciso dall’alto e senza possibilità di replica, e che rischia di rendere ancora più difficili le cure per le persone con talassemia che afferiscono al Cao, nato nel 1981 con la missione di prendersi cura a 360 gradi del paziente con microcitemie e ancora oggi è il centro regionale di riferimento per la cura della patologia. L’accorpamento, di soli 4 anni fa, con l’azienda pspedaliera Brotzu ha portato con sé molteplici criticità, ancora tangibili e non tutte risolte: adesso un’ulteriore modifica non farebbe altro che accentuare tali problematiche e sicuramente, se ci fidiamo dell’esperienza appena passata. Si presenterebbero solo ulteriori ricadute negative nella cura dei pazienti”.
Il presidente della onlus spiega ancora: “Nel 2018 l’azienda Brotzu ha creato una cosiddetta Struttura semplice dipartimentale (Ssd) dedicata alla talassemia. Questa soluzione”, arrivata appunto dopo i disagi dell’accorpamento, “ha finalmente garantito un certo grado di autonomia: Spostare il Cao nell’Aou significherebbe un nuovo passo indietro, con nuovi e imprevedibili problemi nell’assistenza e nelle cure. Su tutto non è dato sapere se la Ssd verrebbe mantenuta, quando invece la soluzione ideale sarebe quella di crearne una complessa”.
Dall’associazione la dicono diretta: “Non vorremmo che la cura della talassemia venga ritenuta
semplicisticamente una mera routine trasfusionale, quando invece vi è la necessità di avere una rete ben definita di collaborazioni con diversi specialisti di varie aree quali cardiologia, radiologia, endocrinologia, ginecologia,
oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria e tutte le altre specialità mediche. Infine, ma non meno importanti, sono i lavori di ristrutturazione del Microcitemico: già quando l’ospedale faceva parte della Asl 8, alla talassemia si pensava di dedicare l’intero secondo piano dell’edificio. Attualmente il reparto è confinato, con grande sacrificio di pazienti e operatori, alla sola ala nuova del secondo piano stesso. Non sia mai che col cambio di azienda ospedaliera si possa pensare di non procedere con la riqualificazione programmata”.
Pusceddu chiude così: “Ci sembra quantomeno avventato accettare un cambio di direzione aziendale senza prima definire le intenzioni. Auspichiamo che la Giunta regionale, il presidente Solinas e l’assessore Mario Nieddu rivedano il progetto e procedano al nuovo accorpamento solo dopo aver attuato un concreto e dettagliato confronto con le parti sociali”.
[Foto di Fabio Pinna]