Confisca all’ex della Banda Magliana: complesso turistico nel mirino a Olbia

Un complesso turistico composto da villette a schiera, fronte mare, nella splendida cornice di Olbia: è questa la parte isolana del “tesoretto” sequestrato all’ex della Banda della Magliana, il faccendiere Ernesto Diotallevi. Un maxi sequestro realizzato in queste ore dal Comando della Guardia di Finanza di Roma, su decreto emesso dalla locale Corte di Appello, con l’operazione Trent’anni. Oggetto –  per un valore di 25 milioni di euro – case di lusso a Roma con vista sulla Fontana di Trevi, in Umbria e alcuni beni anche nel sud della Corsica. Ma anche auto, moto, opere d’arte, società e conti bancari.

I beni e l’inchiesta. L’operazione di oggi è l’ultima puntata di complesse indagini patrimoniali, eseguite dagli specialisti del Gruppo investigazione criminalità organizzata su delega della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina. La chiusura delle indagini che ha portato al sequestro risale al 9 luglio di quest’anno. A fine 2013 tre i decreti di sequestro: in quella lista c’erano pure le 35 unità abitative di pregio a Olbia, nonché l’holding liberiana che deteneva la proprietà della villa di lusso nell’isola di Cavallo, in Corsica. Nei suoi confronti numerose accuse di omicidio (tra cui quella del banchiere Roberto Calvi). Negli anni era riuscito ad accumulare ingenti fortune, nonostante l’assoluta carenza di fonti di reddito dichiarate. Il tutto grazie a un giro di compiacenti “prestanome”.

Il personaggio. Diotallevi – detto Er Camaleonte – fin dagli anni Settanta, è considerato personaggio vicino agli ambienti criminali dell’estrema destra, nonché elemento di spicco della famigerata “Banda della Magliana”. Secondo la ricostruzione degli investigatori è il trait d’union tra il sodalizio e il mondo economico-finanziario della Capitale. Nonché – si legge sempre in una nota stampa dell Finanza – il suo compito era quello curare le relazioni con esponenti di “cosa nostra siciliana”, con particolare riferimento al boss palermitano “P.” C., capo mandamento di Portanuova e storico “tesoriere” della mafia.

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