Mara in coma a Melbourne, raggiunti 70mila euro per farla tornare nell’Isola

La raccolta fondi per consentire a Mara Farci e ai suoi genitori di tornare nell’Isola dall’Australia – dove la 30enne è ricoverata in coma – ha raggiunto i 70mila euro. “Traguardo raggiunto”, esulta il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias.

La comunità si era mobilitata per aiutare la famiglia della ragazza, che non aveva i soldi per portarla via da Melbourne. “Una cifra che va oltre ogni previsione e che useremo interamente perché questa vicenda possa concludersi nel migliore dei modi”, spiega Corrias.

La campagna ora è sospesa e il sindaco spiega come verranno utilizzati i fondi: “Circa 45/50mila euro per il viaggio da Melbourne a Roma, viaggio organizzato da una società specializzata che si chiama Medical Connect, che abbiamo contattato grazie all’impegno della console a Melbourne, signora Hanna Pappalardo”.

“Entro mercoledì – prosegue – Eppela trasferirà sull’iban della famiglia di Mara la somma raccolta di modo che si possano versare alla Medical Connect per l’emissione dei biglietti. Per il viaggio da Roma a Cagliari (circa 13mila euro preventivati) ci stiamo ancora organizzando, ma c’è tempo, perché una volta a Roma, Mara sarà ricoverata in una struttura ospedaliera per permetterle di stabilizzarsi dopo la fatica del viaggio. Accanto a Mara ci saranno la mamma e il papà e dovranno sostenere delle spese ingenti per la permanenza nella capitale fino al ritorno in Sardegna, tutti i fondi raccolti che non verranno utilizzati per il viaggio saranno spesi per sostenere le cure della ragazza. Ecco, questo il quadro economico e logistico, che è stato permesso grazie alla generosità di migliaia di persone, primi fra tutti i nostri concittadini di Fluminimaggiore, e che sarà poi rendicontato e reso pubblico quando Mara sarà finalmente tornata a casa”.

“A me non resta che ringraziarvi tutti con un enorme abbraccio virtuale – conclude Corrias -. Ringraziamenti che estendo alla console Pappalardo e alle strutture della Farnesina che ci hanno dato una mano. Chiudo e saluto con la bella constatazione che la generosità dell’umanità è molto, ma molto più estesa di quel che comunemente si crede”.

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