Mancano le cucine all’alberghiero, studenti protestano a Villa Devoto

Non si ferma a Cagliari la protesta degli studenti: questa mattina i ragazzi dell’istituto alberghiero Azuni hanno ancora una volta disertato classi e lezioni e sono scesi in strada puntando su Villa Devoto. Obiettivo: chiedere alla Regione di sbloccare i laboratori che servono per mettere in pratica quello che stanno studiando. Il corteo con oltre duecento partecipanti si è mosso dalla scuola di via Is Maglias intorno alle 9, mentre la Polizia municipale presidiava la rotonda all’altezza dell’incrocio con viale Merello: qualche disagio per gli automobilisti provenienti da piazza d’Armi. Davanti uno striscione con la scritta: “Non ci fanno lavorare nè studiare perché un popolo di ignoranti è più facile da governare”. Gli studenti hanno imboccato viale Merello, ma non la discesa che porta dritti a Villa Devoto: prima della tappa finale intendono girare per la città passando da via Is Mirrionis, viale Sant’Avendrace e viale Trento, davanti alla sede della Regione. Scandiscono slogan come “Noi vogliamo i laboratori”. Una richiesta che rinnoveranno anche in via Oslavia.

Una ragazza che stava partecipando al sit-in è stata colpita alla schiena da un pomodoro lanciato, secondo quanto riferiscono alcuni testimoni, da un palazzo. La giovane, visibilmente scossa, è stata subito soccorsa dagli altri studenti e dai docenti: l’episodio è stato segnalato alle forze dell’ordine che stavano presidiando i cancelli della sede della Regione di via Oslavia. Nessuna grave conseguenza per la ragazza. L’ortaggio è stato forse lanciato come segno di protesta per il rumore e i cori davanti a Villa Devoto. Gli studenti stavano protestando davanti ai cancelli per chiedere laboratori e cucine per l’istituto alberghiero Azuni. Il messaggio rivolto in coro al governatore Cappellacci: “Presidente, ci devi ascoltare, le cucine ci devi dare”. La manifestazione si è conclusa poco dopo le 11.30, ma una delegazione sarà ricevuta in mattinata dall’assessore all’Istruzione Sergio Milia.

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