“Per abbattere questo ponte della vergogna hanno dovuto aspettare una seconda alluvione”. È lo sfogo di Paolo Di Costanzo, uno degli abitanti di via Gessi, a Olbia, strada che costeggia il canale del Rio Siligheddu, quello che
ieri ha esondato tre volte allagando le abitazioni. E questo per via del ponte che nel 2013 aveva fatto da tappo. Poi è stato ricostruito, causando lo stesso problema.
“Durante le prime due esondazioni le case sono state invase dall’acqua, nella terza volta, dopo che il ponte è stato abbattuto, invece, l’acqua è uscita dagli argini di pochi centimetri”, continua l’uomo, dice sconsolato e alle prese con una casa da ripulire come nell’incubo del 2013.
“Almeno la prevenzione ha funzionato – aggiunge Sebastiano Cossu, poco distante -: siamo riusciti a salvare mobili, auto, e qualche arredo, ma anche questa volta al piano terra sono entrati un metro e 20 centimetri d’acqua. Viviamo nella paura e chiediamo a chi di competenza che metta in sicurezza le infrastrutture”.