Lo scorso 17 giugno, il movimento spontaneo ‘Donne libere in lotta per il diritto alla salute (Fèminas lìberas in lùta pro su deretu a sa salude) ha presentato un esposto alla Procura di Sassari in cui è stata denunciata, durante l’emergenza Covid-19, “la chiusura degli ambulatori Aou (Azienda ospedaliero-universitaria) e Ats”, ciò che ha causato “l’impossibilità di eseguire i controlli programmati e altri urgenti”. Una situazione che “si è venuta a creare in Sardegna, a differenza di quanto accaduto in regioni più compromesse della nostra, sotto il profilo dei contagi, e dove l’assistenza medica e ospedaliera non è stata fermata”.
il movimento ha raccolto “decine e decine” di segnalazioni in tutta l’Isola. “Il problema – si legge ancora in una nota – è comune a tutti, non solo alle pazienti oncologiche senologiche che formano il primo nucleo del Movimento, ma anche a pazienti affetti da altre gravi patologie. Tutte hanno subìto la stessa negazione del diritto alle cure e ai controlli”. Nelle specialità più diverse: Cardiologia, Nefrologia, Diabetologia, ma anche la mancata assistenza in casa di Sla. Oggi, per le stesse ragioni, la protesta a Cagliari promossa dai pensionati di Cgil, Cisl e Uil.