Magomadas, fiamme nella srl dei rifiuti: “Fatto gravissimo, noi siamo ecologici”

“Mani infami ieri hanno appiccato fuoco al frutto di tanto onesto lavoro. Sono andati perduti i due gruppi elettrogeni e tante altre apparecchiature, per un valore di diverse decine di migliaia di euro che non saranno risarciti da nessuna assicurazione. Fino ad oggi abbiamo ritenuto giusto, per il rispetto che dobbiamo a tutti i nostri amici e collaboratori, tenere un profilo basso, rifiutando qualsiasi polemica pur di non scendere allo stesso livello di chi ingiustificatamente ha ritenuto di doverci insultare, offendere ed accusare. Tuttavia ieri notte è stata superata una linea invalicabile, quella che distingue la società civile da quella incivile”. Si legge così nel post pubblicato sulla propria pagina Facebook dalla società Geco srl di Magomadas, finita al centro delle polemiche, prima di Natale, con l’accusa di smaltire rifiuti speciali in arrivo da altre regioni. Un fatto, questo che la società ha sempre smentito (leggi qui). Ieri notte, appunto, il rogo nello stabilimento.

“Lo ribadiamo per l’ennesima volta – si legge nel post -: esercitiamo lecitamente la nostra attività, che ci teniamo a ribadire non è solo in regola, ma è anche ecologica. Trasformiamo i rifiuti organici in ammendanti per l’agricoltura. Il nostro processo industriale è all’avanguardia e cerchiamo di svilupparlo e implementarlo ogni giorno con nuovi brevetti e il lavoro altamente specializzato dei nostri tecnici e collaboratori. Su questa attività sin dall’inizio si è abbattuta una tormentata quanto ingiustificata azione mediatica, con fini che riteniamo non allineati con quelli professati”.

Ancora: “Siamo persone normali come voi lettori. Abbiamo le nostre famiglie, viviamo e abbiamo i nostri amici in Sardegna nelle piccole comunità di Magomadas, Tresnuraghes, Flussio, e tutto attorno alla Planargia. Proprio durante le feste, con una tempistica che la dice lunga sulla cultura, sugli animi e le intenzioni dei nostri nemici, siamo stati strappati al calore delle nostre famiglie e gettati in un vortice fatto di preoccupazioni, minacce, linciaggi pubblici. Siamo stati additati, insultati e bastonati mediaticamente ogni giorno dall’ex onorevole Pili e dai suoi seguaci. Noi, i nostri figli, i nostri amici, abbiamo dovuto leggere durante i giorni di Natale inviti a bruciare i nostri mezzi, a sparare sui nostri operai e altro ancora sui commenti ai post dell’ ex Onorevole, senza che quest’ultimo abbia mai ritenuto opportuno moderare e calmare gli animi. Al contrario”.

Dalla Geco sottolineano: “Si sono romanzati banali documenti amministrativi per attribuirci immaginari comportamenti illegali che mai sono stati riscontrati dagli organi di controllo competenti, i quali al contrario hanno pubblicamente dichiarato la nostra totale conformità alle regole. Solo oggi abbiamo appurato che Pili provvede ad eliminare qualsiasi commento contrario ai suoi obbiettivi. Tutto ciò senza che mai venisse chiesta la nostra versione dei fatti, che poi è quella testimoniata dai documenti. Abbiamo partecipato il 27 dicembre a una riunione pubblica e aperta con i Consigli comunali, esponendo con educazione a tutta la cittadinanza le nostre autorizzazioni e le nostre buone intenzioni, in un contraddittorio aperto e democratico da cui l’ex onorevole si è ben guardato dal partecipare. Le nostre famiglie, i nostri amici, le persone che credono in un’impresa all’avanguardia che potrebbe dinamizzare un tessuto sociale ed economico morente, non sono cittadini? Non pagano le tasse? Non sono degni di essere rappresentati? Forse perché non fanno la voce grossa non esistono?”. Quindi il passaggio sul rogo: “Ciò che è accaduto ieri altro non è che il frutto di quanto oggi lamentiamo. Moltiplicheremo i nostri sforzi e andremo avanti più forti e più determinati di prima. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno espresso solidarietà. Solo l’operato e il coraggio delle persone giuste può fermare la barbarie. Grazie e buon anno a tutti”.

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