Lirico, Zedda chiede al Pm di essere sentito al più presto. Oggi tocca ad Arru e Cincotti

Procede a ritmo serrato l”inchiesta della procura della Repubblica di Cagliari sulla regolarità delle procedure adottate per la nomina di Marcella Crivellenti alla guida del Lirico di Cagliari. E’ previsto per oggi l’interrogatorio da parte del pubblico ministero Giangiacomo Pilia dei consiglieri di amministrazione Antonello Arru e Cristiano Cincotti. Poi sarà la volta dell’unico che al momento risulta essere indagato (per falso e abuso d’ufficcio), il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Dagli ambienti vicini a Zedda, anzi, filtra la notizia dell’intenzione del sindaco di presentarsi al più presto dal magistrato. Dando la piena disponibilità a essere sentito senza attendere l’invito a comparire. L’iscrizione nel registro degli indagati – benchè sia stata un ‘atto dovuto’ – ha creato un forte imbarazzo non solo nell’amministrazione, ma anche in Sinistra e libertà. C’è il timore che la vicenda del Lirico possa avere effetti negativi anche sul piano elettorale. A maggior ragione davanti alla possibilità sempre più concreta che si vada a elezioni regionali anticipate.

“Chiarire tutto nei tempi più rapidi”, è la parola d’ordine. A partire dal fatto che l’inchiesta riguarda esclusivamente la regolarità delle procedure adottate e non la questione che è stata all’origine dell’esplosione del caso Crivellenti, cioè l’idoneità della Sovrintendente scelta dal sindaco di ricoprire l’incarico.

Un caso piuttosto insolito, se non unico. Con un consiglio di amministrazione spaccato sull’interpretazione autentica delle parole pronunciate dai suoi membri. Col sindaco che intende la manifestazione unanime di “fiducia” della seduta del primo ottobre come il via libera alla nomina da lui proposta e tre consiglieri (Oscar Serci, Gualtiero Cualbu e Felicetto Contu) che affermano di aver voluto manifestare una generica “fiducia” a Zedda e non alla designazione della Soprintendente. C’è, in parole povere, questo “fraintendimento” all’origine del caso giudiziario.

Un ripensamento tardivo determinato dal crescere del movimento anti-Crivellenti? Una forzatura procedurale voluta da un sindaco che non accettava di veder messa in discussione una decisione ormai resa pubblica? Il trasferimento negli atti formali di un Cda di un braccio di ferro politico? Sono queste le domande alle quali sta tentando di rispondere il pubblico ministero che alla fine dovrà decidere se nel comportamento di Massimo Zedda ci sono stati atti che configurano la violazione di norme penali.

Sono stati già sentiti nei giorni scorsi i consiglieri dissenzienti e i revisori dei conti. Con l’interrogatorio di Arru e Cincotti (due consiglieri che hanno sempre condiviso le scelte del sindaco) il quadro sarà quasi completo. E in tempi molto rapidi verrà il turno del primo cittadino.

 

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