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Lirico, Crivellenti si difende ma la Regione passa al contrattacco

Marcella Crivellenti respinge le accuse dei sindacati. La soprintendente del Teatro Lirico dice che è sbagliato scaricare le colpe del taglio del contributo ordinario della Regione sui vertici del Teatro. Lo spiega in una nota in risposta alle accuse dei sindacati che per questo pomeriggio hanno organizzato una protesta davanti al Municipio di Cagliari.

“E’ da respingere – spiega la Crivellenti – il tentativo di scaricare questa vicenda, che ha evidenti connotazioni politiche, sulla dirigenza del teatro, dal momento che l’ipotesi del taglio fu avanzata anche nella scorsa finanziaria, in assenza delle motivazioni oggi addotte”. La Soprintendente si difende. “Non è la prima volta – sottolinea – che alla dirigenza del Lirico e alla sottoscritta vengono attribuiti atti o decisioni (se non addirittura intenzioni) poi puntualmente smentiti dai fatti: dal taglio del 20% degli stipendi del personale al ‘declassamento’ del Teatro, dallo ‘scioglimento’ della Fondazione alla perdita del contributo ministeriale per mancata presentazione del programma nei termini previsti”.

Secondo la numero uno del Lirico, il mancato rispetto del termine per la presentazione del piano pluriennale risale ad agosto 2012, quattro mesi prima della sua nomina al vertice. E poi, osserva, non rappresenta comunque una “giustificazione plausibile per la decurtazione del contributo ordinario”. La Crivellenti ricorda anche che è “stato già concordato coi dirigenti regionali dell’assessorato competente un nuovo termine per la presentazione” del piano.

Ma dall’assessorato arriva la smentita. “Non ho avuto ancora il piacere di conoscere la sovrintendente Crivellenti e smentisco categoricamente quanto da lei affermato, cioé che sia già stato concordato coi dirigenti dell’Assessorato un nuovo termine per la presentazione del piano”.Antonio Conti, direttore generale dell’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, replica alle dichiarazioni di Marcella Crivellenti. “Innanzi tutto devo precisare – spiega Conti all’ANSA – che l’Assessorato non legifera, ma gestisce le norme che il Consiglio regionale vara. Noi non facciamo leggi, ma gestiamo la spesa che ci viene messa a disposizione. Poi mi spiace leggere certe affermazioni, visto che noi abbiamo dato la nostra disponbilità costante nel tempo, sin da febbraio, ma stiamo ancora aspettando. Abbiamo incontrato una volta il dottor Paoli (direttore amministrativo dell’ente, ndr) – continua il direttore generale dell’Assessorato – con il quale abbiamo convenuto la necessità di redigere il piano di risanamento, come prevede la normativa regionale, e si impegnava a presentarlo quanto prima, previo passaggio al Cda dell’Ente Lirico. Ma stiamo ancora aspettando. Agli atti oggi c’é solo un nostro sollecito, datato il mese aprile, e nessuna dilazione del termine”, ha concluso Conti.

Intanto di fronte al Municipio la protesta dei lavoratori del Lirico. Maxi forbici davanti all’ingresso con la scritta Regione e Comune, per protestare contro i tagli. E ancora fischietti, trombette e mascherine indossate dai manifestanti, con la foto del presidente della Fondazione, il sindaco Massimo Zedda, con l’aggiunta del naso di Pinocchio. Striscioni con scritte contro lo stesso Zedda e la soprintendente Marcella Crivellenti. Oltre cento lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari hanno invaso questo pomeriggio lo spazio sotto i portici davanti al Comune per chiedere all’amministrazione risposte sugli ultimi tagli e sul futuro della struttura di via Sant’Alenixedda. “Due mesi fa – spiega Massimilano Ceccalotti – eravamo qui a parlare con i capigruppo. Ma soluzioni non ne sono state trovate. Ora siamo di nuovo davanti al Comune: ci piacerebbe sentire che cosa ha da dire il sindaco”.

Davanti al Municipio anche la segretaria regionale della Uil, Francesca Ticca: “Il Lirico – ha detto – è un pilastro fondamentale e deve essere salvaguardato. E’ una situazione incomprensibile: si deve trovare una via d’uscita per dare garanzie ai lavoratori e alla cultura”. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati in concomitanza con la odierna seduta del consiglio comunale. Tra i lavoratori e i vertici del Teatro il braccio di ferro va avanti dal giorno della nomina del nuovo Soprintendente. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il taglio del contributo regionale che, secondo i sindacati, rischia di mettere in ginocchio il Teatro.

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