Archivio / L’INTERVISTA. Il consulente del Consorzio: “La politica? Non c’entra nulla”

Nel giugno scorso, quando la firma del contratto tra il perito agrario Francesco Putzolu e il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale pareva cosa fatta, intervistammo il diretto interessato. Sfumata momentaneamente la collaborazione (poi concretizzata il 7 dicembre scorso e revocata venti giorni dopo) l’articolo è rimasto in stand-by. Lo pubblichiamo oggi, alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca.   

“Qui la politica non c’entra niente”. Francesco Putzolu lo ripete più volte quando gli si domanda se la sua appartenenza ai Rossomori abbia contribuito ad allungare la lista degli incarichi di cui si deve occupare. Funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura, quindi addetto di Gabinetto di Elisabetta Falchi fino alle dimissioni di quest’ultima, il 7 dicembre scorso, già commissario straordinario del Consorzio di bonifica del nord Sardegna su nomina della giunta Pigliaru e ora – ma la firma del contratto non è ancora avvenuta (ci sarà il 7 dicembre, ndr) – consulente del Consorzio di bonifica del sud Sardegna in qualità di esperto per volere del neo commissario Carlo Augusto Melis Costa, nominato sempre dall’esecutivo Pigliaru alla fine di aprile.

Per fare cosa?

Questo ora non lo so. Quando incontrerò il commissario del Consorzio di bonifica vedremo le priorità da affrontare per portare a termine la fusione dei tre consorzi: Sardegna meridionale, Cixerri e Basso Sulcis. In ogni caso gli ambiti sono indicati nella deliberazione commissariale firmata da Carlo Augusto Melis Costa.

Che la sceglie per l’esperienza che lei ha maturato sul campo. Oltre a fare il commissario del Consorzio di bonifica del nord Sardegna su incarico della giunta, dove ha lavorato?

Intorno al 2000, quando l’assessore regionale all’Agricoltura era Antonello Paba, ho lavorato nel Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, poi ho controllato le fasi elettorali per l’elezione dei consigli dei consorzi.

Poi è arrivato a Ozieri, sede del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, dove è rimasto circa nove mesi.

Che era commissariato da 25 anni. Ora invece ci sono i consueti organi di governo. Comunque guardi, non capisco la finalità di questa intervista. Se è quella di dire la solita cosa, lo scambio politico, c’entra ben poco.

Però questa è la classica excusatio non petita… Ma il suo curriculum si trova da qualche parte?

Dovrebbe essere allegato alla delibera del commissario Melis Costa. Non c’è?

No.

Quando e se l’operazione sarà conclusa, le farò avere tutto.

Bene. Una curiosità: quando stava a Ozieri, ha firmato una consulenza a Carlo Augusto Melis Costa, giusto?

Sì, come avvocato.

Come l’aveva individuato?

Attraverso l’iscrizione all’albo.

E quanti legali erano iscritti, all’albo?

Non ricordo. Poi io, in pratica, non ho individuato nessuno. Il nome di Melis Costa era stato proposto dal direttore generale.

Pierpaola Isoni.

Sì, funziona così.

Però c’è anche la sua firma.

Certo: il Dg propone e chi sta amministrando approva.

Dal bilancio consolidato del Consorzio di bonifica del nord Sardegna figura che lei ha percepito, per l’incarico da commissario, circa 60mila euro lordi, mentre gli altri commissari nominati dalla giunta Pigliaru incassavano un rimborso spese forfettario di 500 euro al mese. Come mai?

Il rimborso di 500 euro è appannaggio dei dirigenti, che possono svolgere il ruolo di commissario anche durante il normale orario di lavoro. Io, che sono funzionario, dovevo svolgerlo al di fuori dell’orario di lavoro in assessorato. In soldoni: io mi mettevo in ferie e andavo al Consorzio.

Si è bruciato le vacanze per fare il commissario a Ozieri?

Bravo.

Non si può non notare la sua vicinanza politica ai Rossomori, tanto che fa parte dello staff dell’assessore e partecipa ai convegni come rappresenante del partito. Crede che il suo impegno politico abbia giocato qualche ruolo?

No. Assolutamente no. Tra l’altro la consulenza non è mica un lavoro politico, ma tecnico.

Che le è stato assegnato però senza alcuna selezione.

Perché è una consulenza.

E il commissario dice che c’è urgenza di agire.

Eh.

Ma non c’è un conflitto tra il suo ruolo da funzionario dell’assessorato all’Agricoltura, che sovrintende all’operato dei Consorzi e la sua consulenza? Controllato e controllore…

Assolutamente no. Poi il controllo non lo fa l’assessore, ma un servizio apposito dell’assessorato. No, non c’è un conflitto. Penso proprio di no. Poi, storicamente tanti funzionari, tanti dirigenti…

Ma non è che una situazione pregressa in cui c’è conflitto si perpetua: si stronca

Ripeto: secondo me non c’è alcun conflitto. Semmai c’è una preparazione generale che ti consente di approcciarti al meglio ai problemi di natura tecnica.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

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