Liberazione, il virus non ferma la festa. ‘Bella ciao’ dai balconi e cerimonie brevi

L’appuntamento è per questo pomeriggio alle 15 con il Tricolore appeso al balcone e il canto di ‘Bella ciao’. Così la Festa della Liberazione ‘aggira’ il virus e le restrizioni e chiama comunque a raccolta tutti in un corteo virtuale. È l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani, che lancia la chiamata, ma non manca di celebrare in tutti i Comuni la liberazione dal nazifascismo. Nell’Isola sono molte le iniziative per ricordare l’anniversario numero 75. In molti Comuni sono previste e si stanno svolgendo le cerimonie con i sindaci e le corone in ricordo delle vittime della Resistenza.

A Cagliari la cerimonia al Parco delle Rimembranze: solo in quattro a deporre la corona d’alloro, in rappresentanza dei comitati organizzatori per il 25 aprile a Cagliari, ad assistere qualche giornalista e due passanti. Una cerimonia breve ma commovente: i quattro, nonostante la mascherina alla bocca, hanno intonato prima l’inno d’Italia e poi Bella Ciao. Applauso finale e ricorrenza celebrata, seguita con discrezione dalla parte opposta della strada dalle forze dell’ordine. Monitorati nei giorni scorsi i social per alcuni inviti, in altre parti della città ma anche in centri della provincia, a manifestazioni non autorizzate o comunque non in linea con le restrizioni in corso per l’emergenza coronavirus.

La cerimonia a Cagliari (foto Nonnoi)

A Sassari (nella foto principale) la cerimonia si è svolta nel cortile di Palazzo Ducale, il sindaco Nanni Campus ha riunito in un silenzio surreale, ha deposto la corona di alloro in ricordo di tutte le vittime della Guerra e del coronavirus, a nome di tutta la municipalità e delle istituzioni, davanti al presidente del Consiglio comunale Maurilio Murru e dei capigruppo che hanno partecipato in rappresentanza di tutte le cittadine e i cittadini che ogni anno riempiono il piazzale. Cerimonie anche ad AlgheroCarbonia, Guspini, Terralba.

E se il primo cittadino di Sassari, Campus, ha scelto il silenzio, non pronunciando una parola durante la cerimonia di deposizione della corona, altri hanno scelto esclusivamente di legare il ricordo  della fine dell’occupazione tedesca e fascista in Italia, e in Sardegna, all’uscita dall’emergenza sanitaria. Così ha fatto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais con il suo “messaggio di speranza”.

“Il 25 aprile 2020 ha un significato particolare. Quest’anno è una giornata di riflessione per tutti i sardi che, con il loro comportamento responsabile, hanno saputo reagire in questa difficile situazione di emergenza sanitaria”, scrive Pais. “Mai arrendersi, noi sardi siamo abituati a combattere contro ogni avversità. In Sardegna, la pandemia che sta sconvolgendo il mondo, si sta attenuando anche grazie al comportamento consapevole di tutti i sardi che da subito hanno capito che solo con un agire responsabile si può contribuire a limitare i contagi e a liberare la nostra Isola da questa terribile malattia”. E conclude: “Oggi ancora tutti a casa. Ma la Sardegna è pronta a liberarsi dal Coronavirus e a ripartire”.

La cerimonia a Nuoro

Il pensiero del presidente della Regione, Christian Solinas va invece ai sardi che “si sono battuti per la libertà e valori indissolubili”. “Oggi, 25 aprile, celebriamo il valore universale della libertà, ricordando chi per questa si è battuto 75 anni fa, sacrificando la propria esistenza fino ad immolare la propria vita. Dobbiamo un ringraziamento particolare e sempre vivo a quella generazione che ha consentito a tutti noi di vivere le libertà e i diritti che conosciamo – scrive Solinas -. Anche su questo fronte, come in tutte le trincee della Storia, possiamo essere orgogliosi e riconoscenti per l’impegno dei tanti sardi che hanno offerto un contributo importante a testimonianza di valori e ideali indissolubili. La determinazione e il coraggio dimostrati allora devono essere esempio per tutti noi soprattutto in questo momento di grande difficoltà per fronteggiare un’emergenza senza precedenti”.

A Nuoro questa mattina il sindaco Andrea Soddu ha deposto una corona al sacrario militare a nome di tutta la città e dell’amministrazione. Alla celebrazione, che per l’emergenza Covid-19 non si è potuta tenere in forma pubblica, era presente il presidente dell’Anpi Nuoro Graziano Pintori. “Occorre mettere al centro l’uomo nella sua multi-dimensione valoriale per trovare la strada giusta, per diffondere speranza e costruire futuro. Un futuro che si baserà sui valori della Resistenza e della Libertà”, ha detto Soddu.

Nell’Isola si sono svolte anche altre manifestazioni, come a Quartucciu con il sindaco Pietro Pisu e il rappresentante locale dell’Anpi Pierpaolo Fois in piazza dei Caduti. Poi un’automobile autorizzata in giro per il paese il tricolore al suono dell’inno nazionale e di Bella Ciao. Tutta invece in diretta streaming “resistente” la giornata del 25 aprile a Carbonia e a Cabras. Celebrazioni tra letture, interventi e canzoni. Tra queste un omaggio all’antifascista Giaime Pintor promosso dall’Issasco (Istituto sardo per l’antifascismo) per celebrare il 75/o anniversario.

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