Lanaitto, speleosub infortunati in grotta: scatta il soccorso, ma è un’esercitazione

Tre giorni intensi per il corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) nella valle di Lanaitto, a Oliena (Nu) con una maxi esercitazione interregionale. Circa 100 tecnici da molte regioni italiane si sono avvicendati ininterrottamente all’interno delle grotte di Su Bentu e Sa Oche per la simulazione di ricerca e recupero di due subacquei dispersi nei tratti allagati.

Le operazioni sono iniziate venerdì 4 ottobre con l’allestimento del campo base, la sistemazione del ponte radio per consentire le comunicazioni all’interno della valle di Lanaitto e il posizionamento del cavo telefonico lungo tutto il tratto della grotta interessata dalla manovra. (continua a leggere dopo la gallery)

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L’esercitazione prevedeva la simulazione di un complesso intervento di soccorso a due speleosubacquei infortunati nel sifone di collegamento tra le grotte Sa Oche e Su Bentu e ha avuto due fasi fondamentali: la ricerca delle due persone disperse e le successive manovre di medicalizzazione e trasporto della barella fino al superamento del tratto sommerso.

Nella seconda fase della manovra, il trasporto è stato affidato ai tecnici del soccorso speleologico che hanno provveduto al recupero della barella nelle zone semi-allagate e aeree della grotta. Le comunicazioni tra l’interno della grotta e la direzione delle operazioni sono state garantite da un cavo telefonico steso dal campo base fino all’interno delle due cavità (inclusi i tratti sommersi) indispensabile per avere informazioni in tempo reale sullo svolgimento delle manovre.

Imponente anche la movimentazione di attrezzature necessarie: le sole operazioni speleosubacquee hanno richiesto il trasporto di oltre 80 zaini contenenti i materiali per l’immersione, per la progressione dell’infortunato sono state utilizzate 2 differenti tipologie di barelle, specifiche per i tratti allagati e quelli aerei.

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