La @diocesicagliari tra Facebook e Twitter: i like sono pochi, i followers ancora meno

In tempi di ipercomunicazione, condivisione virale, tweet e retweet anche la Chiesa si adegua: la Diocesi cagliaritana da diversi mesi è online sui social network per condividere con i suoi fedeli informazioni, pensieri, omelie e preghiere. E ora che la visita del Pontefice si avvicina, l’uso dei nuovi canali per trasmettere informazioni e comunicazioni religiose è praticamente quotidiano.

Non si tratta certo di una eccezione cagliaritana, dato che già papa Benedetto XVI twittava 140 caratteri di pillole pontificie, e che il nuovo corso di José Bergoglio aveva esteso l’indulgenza plenaria a tutti coloro che ascoltavano la benedizione urbi et orbi “a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione”.

Ecco dunque che la Chiesa si appropria dei nuovi strumenti come canali video, email, condivisioni su Twitter, Google+, Facebook, Indoona per avvicinare i giovani alla chiesa ma anche per adeguare il messaggio cristiano ai nuovi linguaggi del web. Nell’autunno scorso Arrigo Miglio, Arcivescovo della Diocesi di Cagliari, compariva su stampa e tv isolana per ricordare l’importanza della comunicazione: “La nostra regione ha bisogno di potenziare la comunicazione reciproca: oggi abbiamo strumenti formidabili per lavorare in rete e tenerci in contatto in tempo reale”, come affermava in un’intervista sul TG di Videolina.

Pochissimi giorni dopo, il 22 ottobre del 2012, venivano pubblicati contemporaneamente la fanpage su Facebook “Diocesi di Cagliari”, il profilo Twitter @diocesicagliari e un nuovo sito web, molto più snello e funzionale del precedente, tutti amministrati dall’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali appena riorganizzato.

Per ora le informazioni contenute sulla pagina Facebook della chiesa cagliaritana, poco più di mille “like”, sono quasi solo funzionali: orari di messe, incontri e convegni, corsi di formazione per catechisti o animatori di oratorio, nomine di parroci, ma a tre settimane dall’arrivo di papa Bergoglio i più linkati sono i riferimenti per chiedere i pass per le udienze papali, partecipare alla squadra di volontari o al coro liturgico, i “sussidi” di preghiera per prepararsi spiritualmente.

Voto di insufficienza invece per @diocesicagliari su Twitter, che ha “solo” 245 followers e ospita quasi esclusivamente link che rimandano a Facebook; completamente assenti le hashtag, etichette usate per condividere argomenti comuni tra gli utenti: chi usa questo profilo dovrà prendere qualche ripetizione. E attenzione, i fake e gli imbrogli sono in agguato anche per le alte sfere della chiesa: il 19 agosto scorso la Diocesi twittava “Si comunica che è comparso un profilo a nome “arrigo miglio” su Facebook. Tale profilo è falso ad opera di ignoti”.
Quale penitenza per il peccato di bugie virtuali su un vescovo?

Francesca Mulas

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