La chiesa di Santa Maria di Betlem, a Sassari, la chiesa dei Candelieri, dove ogni anno la notte tra il 14 e 15 agosto si conclude la storica “Faradda” dei ceri lignei, galleggia su un’immensa pozza d’acqua, e rischia di venire giù. I cedimenti del tetto, nella facciata principale, e nel conventino adiacente alla basilica si sono palesati già da anni, ma ora la situazione è diventata insostenibile. Tanto che a breve partirà un lungo progetto di ristrutturazione urgente dell’intero complesso monumentale, per il quale saranno necessari 6 milioni di euro, a fronte di 1,3 milioni euro disponibili al momento per avviare i lavori più urgenti sulla facciata principale e all’interno della chiesa.
Il progetto è stato presentato oggi nella biblioteca del Convento, da Fabrizio Pacifici, presidente nazionale della fondazione “Aiutiamoli a vivere”, incaricata di gestire le fasi della procedura amministrativa con Comune di Sassari e Regione dalla Provincia italiana di San Francesco di Assisi dell’Ordine dei Frati minori conventuali, proprietaria della chiesa e del convento. Il progetto, che dovrà prima ottenere il via libera dalla Soprintendenza, oltre a mettere in sicurezza tutte le strutture che presentano problemi di staticità (facciata, tetta, conventino e campanile), donerà una nuova vita a tutto il complesso. Nelle intenzioni dei progettisti il sito monumentale dovrà diventare un centro culturale, di aggregazione sociale, di residenza universitaria e di accoglienza per i minori. “La struttura galleggia sull’acqua”, ha spiegato Filippo Galli, uno degli architetti che hanno predisposto il progetto. “Sotto il cortile l’acqua scorre ad appena 80 centimetri di profondità. Il problema è che quest’acqua non defluisce perché i due piani interrati dell’edificio adiacente al conventino, costruito qualche decennio fa, fungono da diga e non consentono all’acqua sotterranea di scorrere via. È una situazione che sarebbe dovuta essere affrontata e risolta subito, anni e anni fa, e che ha contribuito a creare i problemi che interessano oggi la chiesa”.
Foto: Gianni Careddu (Wikipedia CC BY-SA 4.0)