Is Arenas: Gessa, l’accusatore di Cellino, torna davanti al pubblico ministero

Non è esattamente un “pentito”, come probabilmente sarebbe stato definito qualche anno fa, quando il termine era di moda. Ma è certamente il perno dell’intera ricostruzione dell’accusa. Pierpaolo Gessa – il “responsabile unico” del progetto Is Arenas che è stato nuovamente interrogato stamani dal pubblico ministero Enrico Lussu- è il solo tra gli indagati ad aver confermato che il presidente del Cagliari Massimo Cellino e il sindaco di Quartu Mauro Contini fecero pressioni – nel caso di Cellino al limite della minaccia – perché i lavori nell’area di is Arenas fossero ‘piegati’ verso lo stadio in modo da renderlo agibile al più presto. L’interrogatorio si è appena chiuso: è iniziato di primo mattino alla presenza anche degli investigatori della provinciale, coordinati dal commissario Ugo Calledda. Gessa ha presentato documenti e una rassegna stampa a supporto delle sue informazioni. Ad accompagnare Gessa c’erano gli avvocati Massimiliano Ravenna e Silvia Boggio.

Secondo l’accusa, ancora una volta sostenuta dalle affermazioni di Gessa, nell’accordo convergevano gli interessi sportivo-imprenditoriali di Cellino e quelli politici e di immagine del sindaco. Con in più, all’origine, una situazione di ‘debito’ nella quale si trovava Contini rispetto a Cellino per via di un affare (l’acquisto dei terreni nell’area di Elmas) andato male. Affare dal quale Contini aveva ricevuto, in qualità di mediatore, una provvigione di centomila euro.

Questo il complesso scenario dell’inchiesta. Che ha germogliato un nuovo ramo (appunto quello dell’affaire Elmas) ma che continua a ruotare, nella sua parte fondamentale, attorno ai lavori per la costruzione dello stadio di Quartu Sant’Elena.

A dispetto delle manifestazioni di solidarietà che ‘mettono assieme’ i protagonisti della vicenda, le linee difensive sono in conflitto. Non solo quelle del” nucleo politico-imprenditoriale” formato da Cellino e Contini con quella dei tecnici, ma sono in contrasto tra loro gli stessi argomenti dei sue protagonisti principali: il presidente e il sindaco.

Nei giorni scorsi gli agenti del Corpo forestale hanno sequestrato tre computer, cd, dvd e altro materiale informatico nell’abitazione di Pierpaolo Gessa. L’ipotesi più probabile è che si voglia verificare se nella memoria del computer si trovano ulteriori conferme delle sue accuse. A Gessa il sindaco Contini, nel suo interrogatorio, ha attribuito la responsabilità delle forzature nell’esecuzione dei lavori.

Qua le tesi divergono totalmente. Gessa ha sostenuto di aver agito in modo illegale perché sottoposto a una vera e propria persecuzione da parte di Cellino e di Contini. Versione confermata dalla moglie dello stesso Gessa che ha rivelato ai magistrati dei timori del marito per la propria sicurezza personale.

CALCIO: CELLINO; INTERROGATO FUNZIONARIO COMUNE

GESSA SENTITO DA PM DOPO DICHIARAZIONI DI CELLINO E SINDACO

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share