“Invasione digitale” a Bosa. E oggi tocca a Mamoiada

Ieri a Bosa c’è stata un’invasione. Oggi ce ne sarà un’altra a Mamoiada. Invasioni pacifiche, messe in atto da persone – per la maggior parte giovani – armate di telefonini, tablet, videocamere e macchine fotografiche. L’iniziativa si chiama “invasioni digitali” ed è nata dall’idea del siciliano Francesco Todisco. Il suo scopo è promuovere, attraverso i social media (Twitter, Instangram, Facebook e altri) l’immenso patrimonio artistico italiano. Il sito si chiama www.invasionidigitali.it

Il meccanismo è molto semplice. I volontari si recano in un determinato luogo di valore artistico e fotografano o filmano monumenti, siti archeologici e opere d’arte e poi postano le immagini in un network nazionale creando così una sorta di guida turistica realizzata dai cittadini. Una guida turistica gratuita, compilata senza il condizionamento di sponsor, che perciò promuove  anche centri che normalmente restano fuori dai grandi circuiti.

In Sardegna sono 15 i luoghi coinvolti dalle ‘invasioni’ dal 25 al 28 Aprile. Il primo è stato Bosa, splendido gioiello di arte, architettura e storia medievale, l’unico centro sardo attraversato da un fiume navigabile. Una studentessa dell’Università di Pisa, originaria del luogo, Pia Cossu, free lance web designer, ha organizzato l’evento. E la risposta da tutta la Sardegna non è mancata, dal momento che i culture trotter si sono mossi da Sassari, Cagliari, e perfino dall’Ogliastra per vedere i monumenti del piccolo centro che vanta una importante storia industriale (le concerie, patrimonio dell’Unesco), chiese di dominio romano (S.Pietro), costruzioni e arte pisana e spagnola, oltre al Castello di Serravalle che campeggia sopra le case colorate come le barche dei pescatori.

I fotoreporter della cultura si sono mossi per le strade di Bosa a caccia dello scorcio migliore.  “Fino al 28 Aprile – dice Roberta Milano – chi ha aderito a Invasioni Digitali si mette a disposizione di tutti i cittadini, anche di quelli che non parteciperanno attivamente, per far conoscere luoghi più o meno conosciuti dell’infinito tesoro culturale della Penisola: ognuno diventerà un “testimonial” sposando il manifesto dell’idea di Francesco Todisco: Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura, Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti, ed innovative”.

L’iniziativa prosegue oggi a Mamoiada dove lo staff della Cooperativa Viseras ha organizzato l’invasione digitale del Museo delle Maschere Mediterranee a partire dalle 17. Chi desidera “invadere” il Museo deve iscriversi all’evento #invasionidigitali su Facebook o direttamente in sede, presentarsi munito di uno smarphone, o tablet, o macchina fotografica digitale o videocamera e star pronto a condividere in tempo reale sui social network i propri scatti, che immortaleranno le belle maschere esposte nel Museo.

Domani a Sassari gli “invasori digitali” prenderanno di mira il Parco di Monserrato. L’appuntamento è alle 16 e l’organizzazione è della Associazione Culturale Tabularasa.

Davide Fara

 

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