Interrogazione Pd sui fondi usati per pagare i debiti della Flotta sarda

L’operazione che ha permesso a Saremar di onorare i debiti della Flotta sarda prelevando 550mila euro dai fondi destinati ai collegamenti interni, approda in consiglio regionale. Il Pd (primo firmatario Pietro Cocco) ha depositato un’interrogazione (vedi) al presidente e assessore ai trasporti ad interim Ugo Cappellacci.

La vicenda è nota. Nel luglio scorso, l’amministratore delegato di Saremar, Salvatore Scarpati, convoca il consiglio di amministrazione e illustra lo stato dell’arte. La compagnia di navigazione naviga in acque piuttosto tranquille, se non fosse per i debitori che bussano alla porta: hanno a vario titolo assicurato dei servizi alla Flotta sarda e ora battono cassa.

La situazione è seria: nel migliore dei casi arriveranno i decreti ingiuntivi, nel peggiore si sconfinerà nel penale. Occorre dunque risolvere la situazione al più presto e racimolare le somme dovute. Ma come? L’unica soluzione è quella di prelevare i fondi non dal conto corrente ‘intestato’ a Scintu e Dimonios, ormai prosciugato, ma attingere dai fondi destinati ai collegamenti interni (La Maddalena e Carloforte). Così Scarpati chiede il via libera al Cda – accordato – e informa la Regione. Risposta: nessuna. L’Ad, forte del silenzio/assenso, conclude l’operazione. Tutto legittimo?

Anche perché, come si rammenta al governatore, “la destinazione diversa dei fondi stessi, riguarderebbe un’attività ormai cessata” e inoltre occorrerebbe stare parecchio attenti al pronunciamento della Corte di Giustizia Ue nei confronti dell’Italia, in riferimento al recupero degli aiuti di Stato di cui hanno beneficiato alcune compagnie marittime operanti con la Sardegna”.

“Gli utenti che utilizzano i collegamenti interni – ha dichiarato Pietro Cocco – sono costretti a pagare tariffe eccessive e i 550mila euro impiegati per onorare i debiti della Flotta sarda andavano utilizzati per abbattere i costi ai pendolari. Parliamo inoltre di un’attività ormai cessata, questa operazione non poteva essere fatta e il presidente Cappellacci, che è anche assessore ad interim ai Trasporti, ne dovrà rendere conto. Infine – conclude l’esponente del Pd – se è vero che Scarpati ha informato la Regione e non ha ricevuto alcuna risposta, ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo sul quale occorrerà fare immediata chiarezza”.

 

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