Indipendentista combatté contro l’Isis: revocato sequestro passaporto Caria

L’indipendentista Pierluigi Caria, il foreign fighter nuorese di 33 anni a cui il 24 settembre scorso era stato sequestrato il passaporto e la carta d’identità con l’accusa di terrorismo, può nuovamente lasciare il territorio italiano. Il Gip del tribunale di Cagliari Lucia Perra, ha accolto la richiesta dell’avvocato Gianfranco Sollai, difensore di Caria, revocando l’ordinanza di sequestro preventivo dei due documenti validi per l’espatrio, emessa su sollecitazione della Dda di Cagliari. “Il tempo trascorso dall’applicazione della misura cautelare e il buon comportamento processuale di Caria – scrive la giudice nell’ordinanza – soggetto incensurato sul quale il procedimento penale costituisce un deterrente a riprendere le condotte al medesimo ascritte, inducono a ritenere, che, allo stato, siano venute meno le esigenze cautelari rappresentate al momento dell’applicazione della misura”.

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Nel settembre scorso, secondo gli inquirenti, Caria stava per ripartire in Iraq per poi raggiungere la Siria, paese in cui era già stato per combattere con le Unità di protezione del Popolo curde Ypg) e l’International Freedom Battalion (Ifb), la brigata composta da militanti stranieri che affianca i curdi nella lotta all’Isis. “Entrambe le organizzazioni – ha detto l’avvocato Sollai all’ANSA – nascono in Siria per fronteggiare l’Isis e non vi è alcuna riconducibilità al Pkk, iscritto nell’elenco delle organizzazioni terroristiche per l’Unione Europea”. In più c’è un’altra novità: “Nel novembre scorso la Corte Internazionale di giustizia non ha ritenuto il Pkk, una organizzazione da annoverare tra le quelle terroristiche. Pertanto ritengo che questo procedimento debba essere archiviato”. Nei confronti di Caria si era levata la voce del mondo indipendentista sardo che aveva contesto l’accusa di terrorismo. Lui stesso si era difeso su Facebook: “Non sono un terrorista – aveva scritto – Ritengo sia semplicemente ridicolo che le Ypg e l’Ifb vengano associate al terrorismo. L’accusa infamante di terrorismo rivolta alle Ypg è surreale e completamente immotivata”.

 

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