Inchiesta Is Arenas, sequestrati tre computer nell’abitazione di Pierpaolo Gessa

Gli agenti del Corpo forestale hanno sequestrato stamane tre computer, cd, dvd e altro materiale informatico nell’abitazione di Pierpaolo Gessa, il dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Quartu arrestato a fine novembre insieme al collega dell’Edilizia privata, Andrea Masala, in relazione alle indagini avviate dalla Procura di cagliari sulla realizzazione del nuovo stadio di Is Arenas. Già ieri gli agenti avevano portato via dagli uffici comunali un pc e una lettera firmata dal presidente rossoblù Massimo Cellino.

Il materiale sequestrato oggi potrebbe confermare o smentire le dichiarazioni rese dal sindaco di Quartu Mauro Contini al pm Enrico Lussu, titolare dell’inchiesta, durante l’interrogatorio di sette ore avvenuto ieri all’ospedale Brotzu, dove il primo cittadino, sofferente di cuore, è ricoverato da giovedì scorso, giorno in cui è stato arrestato insieme con Massimo Cellino.

Durante l’interrogatorio, in merito alle firme sui documenti relativi alla realizzazione dello stadio Contini ha addebitato ogni responsabilità a Gessa e ha detto di essere venuto a conoscenza delle carte – quelle con cui si certificava un avanzamento dei lavori secondo l’accusa inesistente – solo dalle cronache giornalistiche dell’inchiesta.

In mattinata è stato ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti anche Alessandro Podda, figlio dell’imprenditore caseario Ferruccio, che ha avuto un ruolo attivo nella compravendita dei terreni in località Santa Caterina, a Elmas, dove Cellino aveva intenzione di costruire la Karalis arena. Intermediario della compravendita fu proprio Mauro Contini, che poi si mise in affari con i Podda attraverso la società Coppa srl.

 

Alla fine il progetto però naufragò sia per l’opposizione della Sogaer, che peraltro ha sempre rivendicato il diritto di prelazione su tutta l’area, a pochi metri dalle piste dell’aeroporto, sia per il parere contrario dell’Enac.

“Ho fatto semplicemente da intermediario – ha chiarito ieri Contini durante l’interrogatorio – dovevo prendere una provvigione di 200 mila euro, ne ho incassati solo 100 mila”. Il sindaco ha comunque negato che vi stato un accordo sottobanco per ‘sanare’ il rapporto con il Cagliari calcio offrendo la possibilità di costruire l’impianto a Quartu: il progetto, hanno spiegato gli avvocati, era di dare visibilità e prestigio alla città.

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