In Sardegna suonano le campanelle: dopo duecento giorni riparte la scuola

Dopo circa 200 giorni dallo stop, anche in Sardegna ricominciano a suonare le campanelle e riempirsi le aule. Sono quasi 200mila gli studenti che da oggi riprendono le lezioni, in modo scaglionato tra le scuole che hanno già problemi col Covid, quelle che hanno ospitato seggi elettorali e quelle che ripartiranno con turni alterni per gli studenti. “Sarà l’anno della ripartenza”. È l’augurio rivolto dal presidente della Regione, Christian Solinas, a tutti gli studenti sardi e al personale della scuola alla vigilia del rientro in classe. “Ogni ritorno in classe segna nella vita degli studenti – afferma Solinas -, una tappa fondamentale della vita personale oltre che della carriera scolastica”.

Nei mesi scorsi, aggiunge, “i nostri ragazzi hanno dovuto affrontare enormi difficoltà per proseguire e portare a termine un anno scolastico profondamente segnato dalle problematiche di una pandemia che ha sconvolto il mondo, e che aveva trovato anche il mondo della scuola, come tutti gli altri ambiti della vita e del lavoro, impreparato”. Dunque, conclude il presidente della Regione, “sappiamo che sarà difficile per tutti, ma ripartire è fondamentale. So che i nostri ragazzi, i nostri docenti e tutto il personale della scuola ce la faranno. È il momento della ripartenza: nella scuola, nell’istruzione, nei nostri giovani è riposto il tesoro più prezioso della nostra società”.

Mai da soli. La scuola è per eccellenza un luogo di incontro. L’amore alla scuola è parte della gratitudine per le persone che vi incrociamo. Auguro agli studenti di poter incontrare tanti compagni veri del cammino della vita e autentici educatori, capaci ogni giorno di lasciarsi sorprendere e provocare dalla presenza dei loro alunni”. È un passaggio della lettera dell’Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, agli studenti, ai docenti e a tutto il personale scolastico in occasione del ritorno in classe. “Il cammino dell’educazione- spiega Baturi -, passa infatti dallo scambio fecondo tra studenti e docenti, tutti coinvolti nella comune passione per la vita, la bellezza, la verità. A tutti gli educatori va la nostra profonda stima e gratitudine“. Una riflessione nata anche dalle ultime parole del Papa sull’importanza della scuola. “La conoscenza è anche un’autentica esperienza di gioia – continua l’arcivescovo -. L’anima dello studio è infatti la curiosità, la sorpresa per la bellezza e grandezza della realtà e il desiderio di coglierne il significato”.

“La campanella suona forte: si riparte senza dimenticare che la situazione emergenziale è ancora viva ed esige responsabilità, attenzione e rispetto delle regole per affrontare il cammino in modo sicuro e sereno, sino alla fine dell’anno scolastico senza che nessun ostacolo possa coglierci impreparati”. È un passaggio del messaggio di auguri del coordinamento dei presidenti di Consiglio di istituto della Sardegna in vista della riapertura delle scuole. “Siamo tutti consapevoli che l’anno scolastico 2020/21 sarà completamente diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto, ma certamente sarà unico – continua il documento – . Organizzare la ripartenza ha portato tutti ad affrontare e superare sfide impossibili, complesse, multiformi che hanno richiesto impegno, abnegazione, competenza e tanto coraggio”. Il messaggio si chiude con un ringraziamento a tutti gli operatori della scuola, alle amministrazioni e a tutti “i genitori che, con tanta pazienza e fiducia, hanno seguito e atteso fino all’ultimo momento tutte le indicazioni da seguire e adottare per questo anno scolastico”.”.

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