“In origine furono luoghi e soprannomi”. Ricerca fa luce sui cognomi dei sardi

Derivano dai luoghi, sono cambiati nel tempo e secoli addietro sono stati ereditati per linea materna. Caratteristiche dei cognomi sardi al centro della ricerca ‘Genesi ed evoluzione storica dal Medioevo all’Unità d’Italia’. L’autore è Raffaele Cau, genealogista in forza all’Archivio storico diocesano di Oristano che negli anni si è dedicato alla ricerca sull’origine dei nostri cognomi spulciando documenti vecchi di secoli.

“Con questa ricerca abbiamo cercato di capire l’evoluzione storica dei cognomi sardi, la cui nascita si attesta tra la fine del decimo e l’inizio dell’undicesimo secolo. Abbiamo ripercorso tutta la cronistoria fino all’Unità d’Italia momento in cui venne fondato l’ufficio anagrafe comunale. Fino ad allora gli unici enti che registravano i cognomi erano le parrocchie nei cosiddetti Quinque libri“.  È da qui che parte la ricerca: dai registri delle parrocchie, dai condaghes e dagli archivi. Secondo quanto spiega Cau, il concetto moderno di cognome nasce durante l’Impero romano ma dopo la sua caduta i cognomi vanno in disuso. “Nel Medioevo la pratica ricomincia e la Sardegna è una delle prime regioni nell’area mediterranea a utilizzare i cognomi dopo secoli di oblio. Nel momento in cui nell’Isola c’è stato un incremento della popolazione è nata l’esigenza di creare un sistema di cognominazione”.

La presentazione della ricerca durante una conferenza il 15 marzo a Domusnovas organizzata dall’associazione Maestrale

Quali erano i cognomi dei nostri avi? “A partire dall’anno mille i cognomi erano indicativi dell’origine di un paese. Ad esempio ‘De Lacon’ indicava la provenienza da Laconi paese dell’Oristanese,  ‘De Ledda’ invece fa riferimento a un paese medievale della provincia di Sassari che poi si è estinto. Lo stesso si può dire per i cognomi ‘De serra’ o ‘De Gunale'”. In tanti casi dunque il cognome è sopravvissuto ai luoghi. “Molte volte però – prosegue Cau –  i cognomi sono nati dai soprannomi con i quali capitava che le persone venissero etichettate. Lo vediamo ancora oggi nei paesi dove alcune persone vengono identificate in questo modo. Ma la cosa particolare dei cognomi sardi dal Medioevo fino a quasi tutto il ‘700 era una marcata matrilinearità: il cognome poteva essere dato non solo seguendo la linea paterna ma anche quella materna. Ad esempio le donne in molti casi venivano identificate col nome della madre.  Non c’erano regole scritte, era più una consuetudine”.

C’è poi la questione della trasformazione dei cognomi che mutano nel tempo. Cau nelle sue ricerche si è imbattuto in alcuni casi curiosi: “Un è quello di un uomo, tale Jayme Bonfill, cognome algherese, originario di Fonni. Nel 1613 si sposa a Serrenti. Da quel momento iniziano a soprannominarlo Fonnesu, alla fine del ‘600 nelle carte questo diventa il suo cognome e Bonfill sparisce. Ciò dimostra come i cognomi fossero in continua evoluzione sia dal punto di vista grafico che linguistico. Un altro esempio è quello di un tale di Sarule il cui cognome era Fulgheri e una volta trasferitosi a Laconi diventò Fulghesu. Alcuni cognomi si trasformavano col tempo. Ovviamente è difficile nei giorni nostri, ma può succedere che qualcuno con un cognome scurrile o poco elegante decida di cambiarlo”.

Andrea Deidda

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