Monica Pais, veterinaria sarda di Oristano, è stata inserita dal Corriere della Sera nel gruppo delle dieci donne che nel 2019 ha fatto qualcosa di speciale per il nostro Paese. Una motivazione semplice e grandissima nello stesso tempo, per questo medico degli animali, di cui non solo si prende cura nella sua clinica Duemari, ma le storie dei soccorsi e dei salvataggi sono diventate saggi di ottimo successo.
La Pais è autrice di ‘Animali come noi’ e ‘Il cane che non voleva più amare’. Nella classifica del Corsera la veterinaria figura al sesto posto. “Sono incredula e onorata”, ha commentato sulla pèropria pagina Facebook il 4 gennaio scorso quando è stato pubblicato l’inserto con la classifica. E proprio attraverso il social la veterinaria ha reso pubbliche, in più occasioni, le storie dei maltrammenti. Come era successo con Palla, trovato con la testa deformata per via di un filo di nylon legato strettissimo al suo collo. O ancora Nano, da cui è nato il secondo libro della Pais: è la storia di un maremmano buttato in acqua incaprettato e con la museruola. E che per lungo tempo mordeva a chiunque si avvicinasse, proprio come conseguenza dei maltrattamenti subìti. A diventare famose sono state pure le vicissitudini di Freccia, trafitto a Nuoro da un arpione nel 2017. O ancora Smilzo, il cagnetto colpito con un martello quasi sino alla morte.
