Il giro d’Italia a piedi parte dall’Isola: “Cammino per imparare a conoscermi”

Quando risponde al telefono dopo alcune ore senza campo si trova a Alà dei Sardi. È in Sardegna dall’otto febbraio e in una settimana ha percorso la Gallura seguendo i sentieri di montagna tracciati dal Club alpino italiano. Varesino di 29 anni, Elia Origoni ha una laurea in tecnico del suono in tasca, uno zaino con una ‘casa’ da viaggio sulle spalle, nelle gambe migliaia di chilometri percorsi sulle Alpi. E ora un nuovo obiettivo: completare, a piedi e in totale autonomia, il Sentiero Italia, settemila chilometri di bellezza in 400 tappe che toccano tutte le Regioni d’Italia, in uno dei percorsi di trekking più lunghi del mondo ripristinato di recente.

‘In solitaria 2021’, questo il nome della sua sfida che documenta in prima persona con un blog e sui social, nasce nel 2015 al termine della sua prima impresa che per quattro mesi lo aveva visto oltrepassare le Alpi da Vienna a Genova. Poi ha deciso di spostare l’orizzonte, secondo i piani tornerà a casa tra otto mesi. Tanto ci vorrà per arrivare a Muggia, in provincia di Trieste, traguardo del suo cammino.  “Attraverserò il Paese in solitaria, in completa autonomia lasciandomi alle spalle tutto ciò che è superfluo alla semplice sopravvivenza” dice.

Elia cosa ti spinge a queste sfide?

“Camminare per me è il modo migliore per trasmettere alle persone la bellezza del mondo e della natura. Allo stesso tempo farlo in questo modo, da soli, è un modo per imparare a conoscersi”.

Cosa significa fare un viaggio in totale autonomia?

“Vuol dire farlo in maniera ecosostenibile, significa comunicare agli altri che la natura va tutelata per consegnarla al futuro così come l’abbiamo ricevuta. Anche nella vita quotidiana sto cercando sempre di più di fare scelte in questo senso. Nello specifico di questa avventura, ho tutto ciò che mi servirà durante il viaggio: dal dormire al mangiare, passando per la generazione di corrente elettrica. Ovviamente se lungo il percorso trovo bivacchi o case forestali ne approfitto”.

Hai già incontrato qualcuno in Sardegna?

Sì in Gallura ho fatto i primi incontri, è stato molto piacevole. Spero che l’ospitalità della gente mi faccia scoprire le bellezze di ogni luogo e, perchè no, mi faccia risparmiare una nottata al freddo a favore di un posto più caldo.

Una volta percorsa la Sardegna in che modo arriverai nel resto d’Italia? 

“Per riuscire a mantenere la filosofia del viaggio lento e ecosostenibile affronterò le 185 miglia di mare che separano la Sardegna dalla Sicilia con una speciale barca a remi, farò lo stesso anche per lo Stretto di Messina e il Lago Maggiore. Partirò da Villasimius, sarà un’esperienza unica, mai provata prima, che porterà un nuovo primato sul Sentiero Italia, completato totalmente utilizzando la forza di gambe e braccia anche per gli spostamenti marini e senza l’ausilio di sistemi di navigazione digitali. A proposito, se c’è qualche navigatore esperto che vuole accompagnarmi in mare ho un posto in barca”.

A ottobre il viaggio sarà finito. Che farai?

“Tornerò al mio lavoro principale, ovvero il tecnico del suono, però ho in mente di dare sempre più spazio a quella che attualmente è la mia seconda attività: l’accompagnatore di media montagna. Vorrei diventasse il mio primo lavoro”.

Andrea Deidda

andrea.deidda@sardiniapost.it

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