Il Don Chisciotte dell’Aiò! Con l’ultimo assalto il truffatore diventa vittima

Tutti lo conoscono per il suo Ajò! Rilanciato dagli schermi delle tv isolane e da quelle oltre Tirreno. Uno slogan che è diventato quasi un marchio per Cristian Cocco, l’inviato oristanese del noto programma di Ricci, Striscia la Notizia. E probabilmente al grido dello stereotipato “Andiamo” campidanese si sarà lanciato in terra nella sua ultima incursione nel nord Sardegna, a Castelsardo. Nella sua veste di vicegabibbo a caccia di truffatori, armato di telecamera e microfono per raggiungere il suo obiettivo, ossia un ragazzo che ha lasciato qualche debito in giro per 200mila euro. Un giro di auto e moto non consegnate tra i tanti paesi della provincia: Santa Maria Coghinas, Valledoria, Nulvi e dintorni fino a Oschiri. E la solita coda di persone infuriate. Ebbene, come racconta La Nuova Sardegna, Daniele Stangoni, questo il nome del rivenditore truffaldino, a pochi minuti dell’”inseguimento” è caduto a terra, la tibia destra non ha ceduto allo sforzo.

E così di colpo il carnefice si trasforma in vittima, con un effetto particolarmente grottesco. Mentre l’aitante Cristian Cocco ha gioco facile nell’intervistare Stangoni, immobilizzato per forza. E che a sua volta lancia il suo grido di dolore: “È giusto arrivare a tutto questo? – si lamenta – è vero, io sono il primo ad avere commesso errori, ma è ammissibile essere seguiti, braccati per strada, per poi essere sottoposti a dileggio pubblico? Ed è giusto che uno debba scappare per sottrarsi a tutto questo, e magari cadere e rompersi una caviglia, come è successo a me?”. Potere delle telecamere accese.

Di certo l’arrivo di Cocco non passa mai inosservato, accusato spesso trasmettere un’idea provinciale di Sardegna e dei sardi. Con il suo abito tipico delle sfilate popolari e il suo ossessivo “Ajò”. Di recente, sempre per una vicenda isolana, lui e l’autore Ricci sono stati rinviati a giudizio per diffamazione. Il servizio riguardava i vertici dell’ospedale Brotzu: era andato in onda l’8 marzo 2011 e si sollevavano dubbi sulla regolarità della nomina del primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale. Per i legali dell’azienda ospedaliera, invece, tutto si sarebbe svolto nella più totale correttezza, non trattandosi di concorso, bensì di una nomina diretta fra candidati.

Prima ancora, lo scorso anno, sempre Cristian Cocco era stato al centro di una furiosa polemica. Il suo personaggio, ben riconoscibile, era stato scelto dalla Regione Sardegna come testimonial per una campagna pubblicitaria turistica. La protesta era partita proprio dalla sua provincia di provenienza, Oristano, dagli operatori del settore. Strali contro gli stereotipi incapaci, a loro dire, di bucare l’attenzione nazionale e internazionale. Ma soprattutto contro la scelta delle istituzioni, arrivata poco dopo quella della campagna di Caterina Murino. Tra l’altro, ormai a ridosso della stagione estiva.

 

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