Iglesias, dopo 14 anni tutto pronto per la riapertura della cattedrale

Ci sono voluti 14 anni e circa due milioni e mezzo di euro per completare i lavori di restauro e adeguamento dei poli liturgici della Cattedrale di Iglesias. Mercoledì 13 novembre infatti il Duomo di Iglesias sarà ufficialmente riaperto al culto dei fedeli con una solenne celebrazione da parte del Vescovo di Iglesias Mons. Giovanni Paolo Zedda innanzi ai fedeli e alle massime autorità civili e religiose. Era infatti il 1999 quando furono avviati i primi interventi resi necessari, inizialmente, per un consolidamento delle basi perimetrali dell’antica chiesa risalente al XIII secolo, intitolata a S.Chiara e edificata per ordine del Conte Ugolino della Gherardesca. Lavori che si sono protratti fino al 2009 nel più totale silenzio, con un cantiere quasi blindato, tanto che le associazioni cittadine sensibili al culto cattolico più volte sollecitarono la Curia Iglesiente a “mostrare” i lavori di cui era oggetto la Cattedrale. In realtà i lavori, come ebbe a dire il Direttore della commissione Diocesana di Arte Sacra Don Giovanni Pietro Garau, “inizialmente partirono solo per un consolidamento delle fondazioni. Trattandosi però di un monumento molto antico, strada facendo si notò la necessità di interventi ben più profondi che hanno interessato quasi integralmente la struttura della Cattedrale. Ecco perché i tempi si sono allungati così tanto”. Le critiche al mistero sui lavori di restauro della Cattedrale ebbero una risposta solo nel 2010 quando un comunicato della Diocesi dichiarò come destituite di fondamento le critiche di associazioni e comuni cittadini secondo cui i lavori di restauro “celavano” lavori ben più profondi che andavano oltre il semplice restauro, come ad esempio lo studio di un nuovo altare che rendesse il presbiterio più confacente all’attività liturgica.

Esplosero le polemiche con la città spaccata tra chi sosteneva che il vecchio altare andasse riposizionato nella posizione originale e la Diocesi che ritiene invece che secondo le nuove norme liturgiche, il vecchio altare non risponde più alle esigenze della chiesa e delle celebrazioni religiose. Ci fu anche chi, come Italia Nostra, col suo referente cittadino Stefano Priola, andò oltre la semplice disputa argomentando l’accoglimento dell’idea di un nuovo altare in quanto “ il vecchio è risalente alla fine dell’800 e non ha alcun che di artistico né di attinente con le linee architettoniche e storiche della Cattedrale. Inoltre oltre l’ingombro del presbiterio, il suo enorme peso era diventato un problema per la stabilità dello stesso presbiterio”.

In realtà i sospetti delle associazioni erano fondati. Infatti a marzo di quest’anno la Diocesi di Iglesias ha bandito un concorso di idee per la progettazione e la realizzazione dei poli liturgici della Cattedrale “capaci di dialogare con i valori storici, religiosi e iconografici di una chiesa che è monumento vivo con una funzione speciale per tutta la Chiesa diocesana”. Per il vescovo Giovanni Paolo Zedda e per gli architetti Gianluca Zini e Antioco Marongiu un’iniziativa all’avanguardia. “ In quanto chiesa-madre della diocesi, ha aggiunto il Vescovo di Iglesias, la cattedrale è modello esemplare per tutte le altre chiese, anche se occorre tener conto della specificità delle celebrazioni”. Il nuovo altare è stato progettato e realizzato dal gruppo di lavoro “BEMA” di Albano Laziale ( Roma) che si è aggiudicato il concorso di idee con una spesa di circa 80 mila euro. “ Il vecchio altare non verrà però smontato, assicura il Vescovo, ma troverà posto di fianco all’altare principale”. Domenica 17 sarà invece inaugurato il Museo Diocesano di Iglesias, istituito nel 2010, con il compito di custodire e valorizzare il patrimonio storico e artistico di carattere sacro del territorio, fra cui i reperti ritrovati nella stessa Cattedrale durante i lavori di restauro.

Carlo Martinelli

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