Igea, marcia su Cagliari: «La Regione tradisce i patti». A Iglesias occupati 2 pozzi

Aggiornamento. Convocare per il 22 ottobre alle 17, prima della data prevista per l’approvazione del bilancio 2012 di Igea, il presidente della Regione e gli assessori dell’Ambiente e dell’Industria per sbloccare la vertenza di operai e tecnici che oggi, preoccupati di un eventuale fallimento della partecipata regionale, in caso di mancato via libera del documento finanziario, hanno occupato due pozzi minerari nel Sulcis.

L’impegno per la convocazione è stato preso dal prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, davanti a una delegazione di sindacalisti, con la Uil che però ha abbandonato il tavolo quasi subito per un’incomprensione con una delegata di un’altra sigla sindacale. Lo stesso prefetto ha chiesto ai lavoratori di cessare immediatamente la protesta nei pozzi per evitare conseguenze di tipo penale. Al momento dell’occupazione dei due pozzi di Campo Pisano e Monteponi, è stata infatti staccata l’energia elettrica per ragioni di sicurezza. In questo modo le due stazioni di pompaggio che alimentano per il 70% la rete idrica di Iglesias sono state fermate e la città corre il rischio, tra 24 ore e se la manifestazione di protesta andrà avanti, di ritrovarsi senz’acqua. La decisione sul mantenimento o meno della protesta sarà presa nell’assemblea dei 270 lavoratori, operai, periti e ingegneri, che è stata convocata per le prossime ore da Cgil, Cisl e Uil a Pozzo Sella, uno dei due siti occupati. Al termine dell’incontro tra i sindacati e il prefetto il presidio in piazza Palazzo è stato sciolto.

Intanto prosegue l’occupazione dei pozzi da parte di un gruppo di operai. I segretari confederali – Giacomo Migheli (Cgil Chimici), Marco Nappi (Cisl), Mario Crò (Uil) – sono arrivati sul posto per parlare coi lavoratori dentro i pozzi. Dopo l’incontro i lavoratori hanno deciso di continuare con l’occupazione. “Se la situazione dovesse precipitare la responsabilità sarebbe della Regione e in particolare dell’assessorato all’Industria”, hanno detto i sindacalisti.

L’Igea ha staccato la corrente alle pompe di eduzione per ragioni di sicurezza. Quelle pompe sono indispensabili per l’approvvigionamento della città, e se non vengono riattivate Iglesias potrebbe rimanere a secco nel giro di 24/48 ore. “I sindacati si assumono tutta la responsabilità dell’occupazione dei pozzi e in ogni caso garantiscono che l’acqua non mancherà fino a lunedì”.

 

 

E’ finita alle 9 la breve assemblea informativa convocata dai sindacati confederali e fatta nella sede dell’Igea a Iglesias, nella miniera di Campo Pisano. I lavoratori hanno deciso di partire per Cagliari, visto che “la Regione non ha rispettato gli impegni presi”. Intanto un gruppo di operai ha occupati due pozzi, uno a Campo Pisano, l’altro, quello Sella, nella miniera di Montemponi.

La nuova e duplice mobilitazione è stata decisa dopo mezz’ora di assemblea voluta da Cgil, Cisl e Uil. I sindacati hanno spiegato: “La Regione, attraverso l’assessore all’Industria Antonello Liori e quello all’Ambiente Andrea Biancareddu, avevano promesso l’approvazione del bilancio e il pagamento degli stipendi entro l’8 ottobre. Ma nulla di tutto questo è avvenuto“. Quindi la decisione di protestare a Cagliari, per l’ennesima volta, sotto il palazzo di viale Trento.

Parallelamente è stata decisa l’occupazione dei pozzi minerari detti di eduzione, dai quali viene prelevata l’acqua che poi è pompata negli impianti di trattamento di Abbanoa. Se la protesta andrà avanti a oltranza, c’è il rischio che la città di Iglesias resti senz’acqua.

“I pozzi occupati sono un segnale di quanto siano esasperati gli animi – ha sottolineato Francesco Garau, segretario della Filctem del Sulcis Iglesiente – ed è necessario che la Regione a questo punto dia risposte immediate”. Dura la presa di posizione di Nino D’Orso segretario provinciale della Femca-Cisl: “c’è una situazione che sta peggiorando visto che le persone senza stipendio si sentono in dovere per smuovere le acque. Quando un lavoratore non ha lo stipendio e ha problemi economici succedono queste cose. Sinora l’accordo del 26 settembre scorso è stato carta straccia, adesso vediamo cosa ci dicono alla Regione”.

Obiettivo dei Sindacati è quello di presentarsi sia nella sede della Giunta in viale Trento sia all’assessorato dell’Ambiente. “Le responsabilità – hanno aggiunto i Sindacati – sono della Giunta, abbiamo un verbale che è stato disatteso, il bilancio non è stato approvato e le risorse finanziarie non sono state erogate, e per quanto riguarda l’assetto societario ci sarà mandata una mail. La scadenza però era fissata per l’8 e oggi è 18. A questo punto è stata inevitabile la protesta”.

Le tre sigle confederali chiederanno un incontro con i rappresentanti della Giunta. Ma nel viaggio verso Cagliari non si escludono blocchi stradali lungo la statale 130. I lavoratori Igea di Iglesias si sono dati appuntamenti coi colleghi di Furtei e di Lula che sono partiti per il capoluogo sardo.

Carlo Martinelli

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