I giochi di guerra in Sardegna. Ecco la mappa del Risiko

Dai missili terra/aria alle bombe Srcm che disperdono schegge leggere e letali. Ecco cosa si usa nei poligoni della Sardegna.

Missili terra/aria, capaci di viaggiare a una velocità che è superiore di 4 volte e mezzo rispetto a quella del suono. Tiri di inerti fino a mille chili. Bombe a mano Srcm, che disperdono schegge leggere e letali. Ancora: tonnellate di munizioni, di ogni tipo. Su tutto, le americane Thompson.

Sono le prove di guerra in Sardegna, nei quattro poligoni di Quirra-Perdasdefogu (Pisq), Teulada, Capo Frasca e S’Ena Ruggia a Macomer. Esercitazioni. E nel solo Pisq ne risultano programmate 28 dal 1° ottobre al 31 dicembre 2015, tra le 19 a mare e le 9 a terra. I documenti sono ufficiali, diffusi dai Comandi militari che operano nell’Isola.

Ogni prova addestrativa ha un nome. Nel poligono del Sarrabus-Ogliastra, per il secondo semestre del 2015 le attività militari sono cominciate l’8 ottobre scorso con le sequenze dei flares. Sono vampate che vengono lanciate per ingannare i sensori ottici dei missili a guida infrarossa, quindi evitare, in extremis, che un aereo intercettato venga abbattuto. Coi flares si impedisce pure l’acquisizione delle posizioni, ed è la primaria funzione. Al Pisq si esercitano inoltre sulla tecnica chaff: con nuvole di alluminio o di fibra di vetro si manda in palla il funzionamento dei radar nemici.

A Quirra-Teulada si sperimenta anche lo Skyguard. Ovvero, un sistema di difesa chimico, utilizzando dei laser. Poi ecco l’Aster, missile che si lancia in verticale. Quello 30, per esempio, arriva a pesare 490 chili. Ha una portata di 100 chilometri e raggiunge un’altitudine di 20, a 4,5 mach. Che indica appunto la velocità del missile in rapporto a quella del suono. L’Aster ha una copertura a 360° gradi, a differenza del più famoso Patriot, impiegato nell’operazione Desert storm, la guerra del Golfo tra ’90 e ’91.

Nei week-end i militari si riposano. Ma sino a ieri erano in corso i lanci di Rdb 100/5. Si tratta di velivoli a pilotaggio remoto. Servono per simulare l’attacco di un areo da combattimento. Lunedì al Pisq si riprende con le esercitazioni in mare aperto che fanno parte della Trident Juncture, la più grande esercitazione delle Forze alleate dai tempi della guerra fredda. È cominciata a Trapani e in Sardegna, ufficialmente, si tiene solo a Teulada.

Proprio sul poligono sulcitano vengono fuori, sempre con la sola sospensione dei fine settimana, “attività a fuoco” giornaliere, sino al 21 dicembre. A Teulada ci sono i poligoni A, B, C e D, dove per la Trident lo schieramento logistico è scattato il 20 settembre. Il 21 ottobre il via alle esercitazioni Nato: cinquecento i militari impiegati, a cominciare dalla Brigata Sassari. Quella Garibaldi, invece, col suo 4° reggimento Carri, si è già addestrata coi tiri. Compreso il “precombattimento a fuoco notturno“, alternato a quello diurno dal 22 settembre al 16 ottobre.

Dal 1° novembre a Teulada sarà tempo di Brigata Aosta, col 6° reggimento. Tra il materiale da impiegare, “bombe illuminanti da fucile, micce, detonatori ed esplosivi“, oltre alle “bombe a mano Srcm”. A ottobre, dal 5 al 18, sono stati lanciati anche missili Spike, classificati come “anticarro leggeri”. La produzione è israeliana.

A Capo Frasca, le attività addestrative cominciano di solito alle 8 della mattina. Sempre durante i feriali, dal lunedì al venerdì. L’Oristanese è la base dell’Aeronautica militare e della German Air force, l’equivalente tedesca. I reparti operativi si esercitano su “bersagli terresti”. Gli armamenti sganciati, tutti “inerti” – è scritto nei documenti militari – sono da 3, 15, 250 e 1.000 chili. In volo Tornado e Amx, ma anche F15, F16 e F18.

Infine S’Ena Ruggia che è un poligono di tiro. Vengono preparati alla guerra i militari del 5° reggimento Genio guastatori. Munizioni a corta gittata, stavolta, calibro 5,56 e 7,62. Più le solite bombe a mano Srcm. Tutte “convenzionali”, si legge ancora nei carteggi diffusi dai Comandi.

Sullo sfondo, gli indennizzi bloccati: la Sardegna attende ancora le risorse compensative del quinquennio 2009-2015, pari a 20 milioni. La Giunta ha detto che non farà sconti. Ma intanto a Roma se la prendono comoda.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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