“Sospendere la patria potestà su un bimbo di 3 mesi ad una giovanissima coppia solo perché indigente non appare un atto sufficientemente motivato. Addirittura assurdo se si considera che i due giovani si sono rivolti per avere aiuto ai Servizi Sociali di Gonnesa, da cui è partita la richiesta al Tribunale dei Minori. Desta inoltre perplessità che, nonostante il parere contrario dei genitori, sia stato dato immediato avvio alla procedura di adottabilità del bimbo”. La denuncia arriva da Maria Grazia Caligaris,
presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, dopo aver appreso la notizia del decreto del Tribunale dei Minorenni di Cagliari.
I genitori – spiega Caligaris – si sono rivolti ad un legale per evitare che la loro richiesta di aiuto non si concluda con una decisione così drastica e dolorosa. “Sorprende – sottolinea – che i Servizi Sociali, davanti a condizioni di precarietà sociale, economica e culturale di due ragazzi di 21 anni, anziché promuovere, attraverso un progetto di accompagnamento a lungo termine, un sostegno per una genitorialità consapevole e verificare nel tempo l’esito del percorso, facciano immediato ricorso ai giudici rappresentando una condizione senza alternative. Il compito dei Servizi Sociali dovrebbe invece essere quello di favorire l’inclusione, il rafforzamento dei legami affettivi, il sostegno alla famiglia e alla sua integrità”.